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98 il raccontafiabe

La notte, la zoppina:

— Nonnina mia, nonnina mia, pensateci voi per me.

— Ci penserò io! Ci penserò io! —

Svegliatasi, cerca tastoni la veste, e al tatto si accorge che la stoffa era un’altra. Apre gli scuretti della finestra, e che vede? Su la seggiola, a piè del letto, vede steso un terzo vestito nuovo tutto ricamato d’oro, tempestato di pietre preziose: neppur la regina doveva averne uno pari.

Questa volta era inutile frugare nel cassettone; ella sapeva benissimo che non aveva altri abiti smessi.

— Come fare, per via della sorella?

Non sapeva risolversi ad indossare uno di quelli: intanto la sorella, di là, gridava:

— Zoppina! Zoppinaccia! Non senti dunque, zoppina del diavolo! —

E le si rovesciò in camera, furibonda.

Visto quell’abito da Regina, rimase di sasso.

— Di chi è?

— Non lo so.

— Chi te l’ha dato?

— Non lo so.

— E tu perché in sottana?