Pagina:Carli - Dell'anfiteatro di Verona, 1785.djvu/45

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strioso prodotto del militar ozio Romano. Nel mezzo di quella via a quattordici miglia da Verona è il passo detto della Chiusa, escavato, come si vede, nella balza petrosa del giogo, che da una ripida altezza mette le piante nel fiume adige. Prima di Vitellio la strada dell’alpi Rezie non era frequentemente battuta; più spesso per l’alpi Giulie già fatte essendosi valicare le truppe. Non anche aperto il varco della Chiusa coll’appianamento di quella parte di monte, dovevano da prima le armate guadare la corrente del fiume, cosa non sempre eseguibile, e sempre certamente di grave impaccio agli eserciti. Floro ne dà contezza del come altri eserciti passassero il nostro fiume, molto prima che la via per Verona fosse aperta nel monte: ei dice, che scendendo1 dai gioghi Trentini in Italia, e non potendo trar ponte sull’adige, nè avervi barche, vi gittorno in mezzo ogni cosa, che loro si offerse; e per tal modo sopra di un’emergente congerie


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  1. Tridentinis jugis in Italiam.... athesim flumen non ponte, nec navibus: sed primum corporibus aggressi, ingesta obtutum silva transilvere. L. A. Flori in rerum Rom. lib. 3.