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Licenze di software libero e modelli di business) 53

per il cliente, che al massimo dovrà migrare verso una versione “comunitaria” tutto sommato simile, e rimpiazzare le parti proprietarie o con le versioni sviluppate dalla comunità, oppure da imprenditori concorrenti (nel caso di Zimbra, ad esempio, Zextras1), oppure create ad hoc da ditte specializzate sulla tecnologia. Inoltre si segmenta il mercato, offrendo una soluzione premium a chi è interessato a livelli di servizio e prestazioni più elevate, mentre non si rinuncia all’effetto di rete dato dall’utilizzo di gran parte della base di codice per chi non ha risorse o necessità per giustificare il livello premium.

Modelli di subscription “puri”

In realtà, il modello più aderente alla filosofia del software libero è quello “subscription” o “puro” in cui il software è interamente libero, il produttore vende i suoi servizi, quali assistenza, personalizzazioni, formazione, garanzie, livelli di servizio.

Qui ci sono spesso fraintendimenti. Può accadere che da un punto di vista esteriore, la forma giuridica del rapporto tra l’operatore economico e il cliente sia, in modo un po’ sorprendente di vendita di “licenze”.

“Ma come?!”, i più attenti avranno già pensato, “comperare software libero non si può!”. Nì. L’acquisto di una copia del software conclude comunque un contratto di vendita in entrambi i casi. Nel contratto di acquisto di software proprietario si acquista, oltre alla copia in sé (il software, sia che venga consegnato su un supporto o da una risorsa online) anche un diritto d’uso di una o più copie, oltre a una serie di prestazioni accessorie. Acquistando invece una copia di softwa-

  1. https://www.zextras.com/.