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Licenze di software libero e modelli di business 55


Al termine del contratto, il cliente sa che potrà conservare le versioni installate del software, modificarle, installarle su altre macchine. Insomma, sarà garantito contro il lock-in perché, venuto meno il contratto, il software rimarrà pur sempre software libero.

Il cliente potrà cedere copie a terzi? In base alla licenza di software libero sottostante, sicuramente. In base al contratto, probabilmente sì (altrimenti ci potrebbe essere un vincolo inconciliabile con la licenza). Tuttavia c’è da considerare un elemento di cui ancora non abbiamo parlato, e che conclude la nostra trattazione.

Il marchio

Il marchio, in un modello di business legato al software libero, è forse il diritto di privativa più importante nel controllare e garantire sufficienti ritorni. E forse è anche l’unico che non ha grandi incompatibilità (se non in casi difficilmente concepibili) con alcuna licenza di software libero. Ed è per questo che non mi stancherò di ripetere che in qualsiasi progetto o attività legate al software libero un investimento sostanziale sui marchi è da considerare quanto più presto possibile.

Per quanto riguarda la monetizzazione dell’attività, il marchio ha ovviamente la funzione di incrementare il valore del fornitore, rendendolo riconoscibile e consentendo di riconnettere, nella visione degli utenti, i valori positivi del prodotto al suo produttore (anche quelli negativi, ma è un’altra storia) e viceversa. Con una politica accorta del marchio, si potrà distinguere il proprio prodotto e il proprio servizio da quello di concorrenti, anche nel caso in cui si tratta