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I contenuti open e le Creative Commons 65

l’editore di un atlante a rilasciare l’atlante stesso sotto condizioni CC by-SA qualora sia stata usata per la copertina una foto altrui licenziata (su Flickr) sotto tale licenza, in quanto non si tratta di opera derivata, ma di semplice aggregato. Per avere un’opera derivata occorre che il materiale di provenienza sia trasformato, adattato o tradotto in maniera inscindibile nell’opera derivata, laddove il convenuto si è limitato a poche modifiche che non hanno alterato la natura della foto e richieste dalle tecniche di stampa.

Un caso è abbastanza chiaro: se una sequenza di immagini in movimento viene messa in sincrono con un brano musicale licenziato sotto condizioni Share Alike, per rispettare la licenza occorre che il video risultante venga rilasciato sotto la stessa licenza.

Con la Share Alike termina anche il novero delle clausole che – fatte le dovute correzioni – corrispondono alle quattro libertà del software libero, che vengono da Creative Commons contrassegnate come “Free Culture”, ovvero che assicurino la libertà di riutilizzo pieno e illimitato dei contenuti in modo creativo e trasformativo. Le altre due condizioni, infatti, costituiscono una restrizione: una degli scopi di utilizzo, l’altra delle modalità di utilizzo. La definizione di Free Culture si trova in Freedomdefined.org1.

Non Commercial (NC)

La clausola NC proibisce di utilizzare l’opera (o suoi derivati) per prevalenti scopi di vantaggio commerciale o diretto compenso monetario. Cosa sia tale


    cose che sapevamo già” http://www.mysolutionpost.it/blogs/it-law/piana/2015/09ve/creative-commons.aspx.

  1. http://freedomdefined.org/Definition.