Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 1.djvu/171

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sanese accenna di due ambasciatori inviati nel 1379 al pontefice e al prefetto Francesco da Vico, per cagione di comporli insieme; ma ignorasi se ad uno di questi sia intervenuto l’accidente che qui si addita, e qnal sia questo accidente. Anche erano stati mandati al pontefice sei ambasciatori nel 1377 a ringraziarlo della pace fatta con la lega toscana, e due erano rimasi colà. Forse alcuno di questi avrà avuto il sinistro incontro qui accennato.

(G) Non avete oggi bisogno di questo, ma di persona che sia strornento di pace e non di guerra. I confidenti del pontefice, e de’ quali molto egli ajutavasi a qnel tempo, erano singolarmente il conte di Nola e Tommaso Santa Severina, signori di chiara nobiltà e potenza. Di ciò trovasene un testimonio presso il Baluzio, che assicuraci di ciò in qneste parole: Caput suum reclinare in pectore Comitis Nolani, et Domini Thomae sanctae Severinae. Erano amendue uomini di guerra, onde d’alcuno di loro forse ella favella, non approvandone la maniera dell’ operare, che poco s'affaceva al bisogno di quei tempi.

(Il) Poscia ricordovi della ruina che venne in tutta Italia. Cioè della ribellione che fecero alla Chiesa l'anno 1375 le città, che eranle soggette, a suggestione singolarmente dei Fiorentini, onde anche furono posti all’interdetto.