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A GREGORIO XI. A


I. |||
Prega il papa ad effattaiire il suo ritorno a Roma, promettendoli sicurezza da quei pericoli che i perversi consiglieri li pongono avanti.|||


Lettera 8


Al nome di Jesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.


I. Santissimo e beatissimo padre in Cristo, dolce Jesù, la vostra indegna e miserabile figliuola Catarina vi conforta nel prezioso sangue suo con desiderio di vedervi senza alcuno timore servile, considerando me, che l’uomo timoroso taglia il vigore del santo proponimento e buon desiderio; e però io ho pregato e pregarò il dolce e buono Jesù, che vi tolga ogni timore servile e rimanga solo il timore santo; sia in voi un ardore di carità sì e per sì fatto modo, che non vi lassi udire le voci de’ dimonii incarnati B, e non vi faccia tenere il consiglio de’ perversi consiglieri fondati in amore proprio, che secondo ch’io intendo, vi vogliono mettere paura per impedire l’avvenimento vostro per paura, dicendo, voi sarete morto: ed io vi dico da parte di Cristo crocifisso, dolcissimo e santissimo padre, che voi non temiate per veruna cosa che sia: venite sicuramente; confidatevi in Cristo dolce Jesù, che facendo quello che voi dovete, Dio sarà sopra di voi, e non sarà veruno che