Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/133

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- 133 anco il troverebbe sempre vivo, perche a fuggire nosi si stirpa, ma con la impugnazione; e però la perseveranzia cbe 1 ba veduto col lume, sta ferma, e perseverante nel campo della battaglia; non schifando colpo di veruna tentazione, piglia bene I* arme dell’umile, continua e fedele orazione, la quale orazione è una madre vestita di fuoco, ed inebriata di sangue, che notrica al petto suo i figliuoli delle virtù; unde è di bisogno, che l’anima virtuosa participi e vestasi di questo medesimo fuoco, e !’afletto sia inebriato del sangue; quale sarà quello dimonio o quale creatura a noi medesimi dimonj, cioè la propria sensualità nostra, che possino resistere a così falle arme? Quale sarà quello lacciuolo che possa legare l’umiltà? neuno ne sarà che resistere ci possa, perchè la perseveranzia per Io modo che detto abbiamo, non basti infino all’ultimo, quando la carità metterà in possessione l’anima nella vita durabile, dove è ogni bene senza veruno male: ine riceverà d fruito d’ ogni sua fatica.

Questa fa 1 anima forte che mai non indebilisce, fa il cuore largo e non stretto, che vi cape ogni creatura per Dio, intantoch

tutte reputa che sitino l’anima sua.


IV. Adunque levatevi su, figlinolo, attaccatevi al petto di questa madre orazione, se voi volete essere perseverante còli vera umiltà, e non lassate mai, sicché compiale la volontà di Dio in voi, il quale vi creò per darvi vita eterna, ed havvi tratto dal loto del secolo, perchè corriate morto per la via della perfezione.

0 quanto saia beata l’anima mia. quando sentirò d’avere uno figliuolo che viva morto, e nella morte ilei la propria volontà e parere, perseveri infino alla morte corporale: se questo non fusse, non mi reputarci beata, ma molto dolorosa, e però fuggo questo dolore con grande sollicitudine nel cospetto di Dio, dove io vi leugo per continua orazione, e però dico con desiderio, io desidero di vedervi costante e perseverante nella virtù infino alla morte, e così vi prego