Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/139

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i3( l’anima n’ averebbe poco frutto. Questa orazione ha per suo fomlamento Pu-militè, ìa quale umilila s’acquista iti questa casa sopraddetta, ed è vestita del fuoco della’* divina carila, la quale si trova nei cognoscimento che aviamo di Dio, quando col lume l’anima raguarda sè essere amata inestimabilmente da lui, il quale amore prova ed ènne certificata nella propria creazione, vedendosi creata per amore alla imagine e similitudine di Dio, e nella seconda si vede ricreato a grazia nel sangue dello immaculato Agnello.

IV. Queste sono due principali grazie che rinchiudino in sè ogni altra grazia spirituale o temporale, particolare o generale, e così con questo lume si veste di fuoco, a mano a mano seguita la lagrima, perchè l’occhio, quando sente il dolore del cuore, gli vuolo satisfare e geme, siccome il legno verde quando ò messo nel fuoco, che per lo grande calore gitta l’acqua; cosi 1 nnima che sente il fuoco della divina carità, il desiderio e 1’ affetto suo stanno nel fuoco, e 1’ occhio piange, mostrando di fuore quella particella che gli ò possibile di quello che è dentro; questa procede da diversi sentimenti dentro, secondo che 1’è porto dalia ìPetto dell’anima, siccome voi sapete che si contieno nel trattato delle lagrime (/?), e però in questo non mi stendo più.

V. Ritorno breve, breve all’orazione; breve ve no dico, perchè distesamente l’avete. In tre modi potiamo intendere orare: l’uno è orazione continua, alla quale ogni creatura che ha in sè ragione è obligata. Queslo è il fuoco e vero desiderio fondato nella carità di Dio e del prossimo, facendo per onore di Dio tutte le suo operazioni in sè e nel prossimo suo: questo desiderio sempre óra, cioè óra 1’ affetto della carità dinanzi al suo Creatore continuamente in ogni luogo ed in ogni tempo che l’uomo è; in ciò che egli fa. Che frutto riceve di questo? riceve una tranquillità serena dentro neH’an.ma d’ima volontà accordata e sottoposta alla ragione, che in ncuua cosa si scandclizza: non gli è