Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/197

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liJ7 r A frate Niccolò di Kanui delI’Ordine di Monte Oliveto, ed a D. Pietro di Giovanni di Viva, monaco della Certosa a Haggiano presso a Siena (^)I.

L’esorta alla virtù della perseveranza, mostrando come per acquistarla è necessario spogliarsi di ogni amor proprio, e vestirsi deila vera carità.

II. Lo consiglia a dimcrticarsi dei parenti, del mondo e della propria Yolontà, osservando la santa obedienza, per lo che dimostra esser necessario conoscere col lume della santa fede la pravità del peccato nella morte di Gesù Cristo, con cbe veniamo in odio della propria sensualità.

III. Come da ciò pervenga l’anima a) vero amore, ed a perfezionarsi contro le tentazion e molestie, onde l’esorta a sopportare virilmente lotte l’ingiurie, e villanie, e tentazioui con fortezza, ed umile oraziore, esseudo stato chiamato alla perfezione, e quanto sia utile scoprire ogni cattivo peu-, t’icro che ci viene in mente al nostro padre spirituale.

$lxtUt& 75* Al nome di Jesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.

I. Ilarissimo Figliuolo in Cristo dolce Jesù. Io Catarina, serva e schiava de’servi di Jesù Cristo, scrivo a voi nei prezioso sangue suo, con desiderio di vedervi costante e perseverante nel santo e vero proponimento che avete fatto nel cuore e nella mente vostra, cioè di servire a Dio in verità dell Ordine santo, perocché’ senza la perseveranzia non ricevereste il frutto delle