Pagina:Caterina da Siena - Epistole, 2.djvu/200

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200 dispiacere, ed il peccato e la cagione del peccato; e perchè vede la legge perversa del corpo suo, e uno strumento che lo inchina a peccato, ed è una legge perversa che impugna contra allo ■ Spirito, però la ragione con libero arbitrio e con la santa e buona, volontà, si leva con odio e dispiacimento, macerando il corpo e la carne sua, ed occidendo la propria volontà col coltello della santa obedienzia, non ribellando mai all’Ordine nè al prelato suo, ma sempre persevera e debba perseverare con quello desiderio dell’obedienzia che elli v’entrò il primo dì, e con quello santo timore infino all’ ultimo della vita sua, esercitandosi la mente con umile e continua orazione, acciocché la mente non stia mai oziosa, ma sempre si vuole empire, o salmeggiando, pensando o levando la mente sua a Dio, ragunando in sè medesimo 1* affocata carità, la quale trova e vede nel sangue del Verbo del Figliuolo di Dio, perocché del sangue ci ha fatto bagno per lavare i nostri difetti. _..

III. E quando l’anima vede e pensa sè essere tanto amata da Dio, non può fare che non ami; amando, la mente pensa di quello che ella ama, e perchè senza amare non può vivere, e due amori contrarj insieme.

non possono stare, di bisogno sarà che sia spogliata del perverso amore e vestita di quello di Dio. Il cuore allora che non può fare chè non senta quello che ama, caccerà con santi pensieri le cogitazioni che il dimonio le volesse mandare nel cuore, e trovando il dimonio che il cuore arda nel fuoco della divina carità, non vi s’ accosterà molto se non come la mosca alla pignatta che bolle; ma se il dimouio trovasse tiepido e timoroso, elli v’entrarcbbe subito dentro con diversi, e laidi pensieri e fantasie. Doviamo adunque esercitarci acciocché non siamo trovali nò tiepidi, uè vóti, ma pieni di Dio per santo desiderio, meditando e pensando a’ dolci beneficj che abbiamo ricevuti da lui,- e se pure i pensieri venissero, perchè il dimonio 11011 dorme mai, ma sempre ci molesta, non doviamo però