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10 Chi l'ha detto? [23-26]

23.   Illi quorum immortales animae in locis iisdem (in bibliothecis) loquuntur.1

(Plinio il Vecchio, Hist. Natur., lib. XXXV, cap. 2.).

La più antica delle biblioteche delle quali ci abbia conservato notizia la storia, ci ha pure dato un motto notissimo:

24.   Medicina animi (Ψυχῆς Ἰατρεῖον).2

iscrizione che, secondo narra Diodoro Siculo (Biblioth. histor., lib. I, 49, 3) stava sull’ingresso della biblioteca del re Osimandia di Egitto e di cui si ricordò certamente Federigo il Grande quando sul vecchio edificio della Biblioteca Reale di Berlino (compiuto nel 1780 e ora sostituito da altro più ampio) fe’ porre le parole: Nutrimentum spiritus. Dai latini ci scese l’altra sentenza:

25.   Si hortum in bibliotheca habes, deerit nihil.3

(Cicerone, Epistolæ ad familiares, lib. IX, ep. 4, a Varrone.).

E con questo ha fine questo primo paragrafo, che serve d’introduzione all’opera. Innanzi di presentare al lettore il resto, devo avvertirlo di ciò che veramente avrei dovuto dir prima, cioè che non cerchi in questa raccolta frasi paremiologiche delle quali nè la storia nè la letteratura possono additarci l’autore. Questa è una raccolta di citazioni, e non di proverbi. Ed i proverbi non sono soltanto nelle lingue volgari, ma anche nel latino, tanto dell’età classica, quanto della bassa latinità. Non vi si troveranno perciò, come non si trovano nel Büchmann nè in altri repertorii simili, adagi del genere di questi: Excusatio non petita, accusatio manifesta, Si non caste saltem caute, Do ut des, In cauda venenum ecc. Essi avrebbero di troppo aumentata la mole di questo volume; e

26.               .... Dominedio ci salvi
da i libri troppo lunghi e da i poemi!


  1. 23.   Coloro (gl'illustri scrittori) dei quali le anime immortali parlano nelle biblioteche.
  2. 24.   Medicina dell'anima.
  3. 25.   Se presso alla biblioteca ci sarà un giardino, nulla ci mancherà.