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[97-101] Amore 29

sono le quotidiane occupazioni degli innamorati secondo il cantore di Erminia, che pur doveva intendersene. Un galante abate invece del secolo scorso così descriveva la vita di un innamorato:

97.       Chi vive amante sai che delira;
      Spesso si lagna, sempre sospira,
      Né d’altro parla che di morir.

(Metastasio, Alessandro, a. I, sc. 4).

Lo stesso Metastasio così diceva dell’amore dei vecchi:

98.                 L’arido legno
Facilmente s’accende,
E più che i verdi rami, avvampa, e splende.

(Asilo d’amore; nella ediz. di Parigi 1780, to. III, pag. 343).

e della infedeltà degli amanti:

99.             È la fede degli amanti
           Come l’Araba fenice:
           Che vi sia, ciascun lo dice,
           Dove sia, nessun lo sa.

(Metastasio, Demetrio, a. II, sc. 3).

Sono pure di lui quei versi celebri che hanno acquistato oggi il valore di proverbio:

100.   Passò quel tempo, Enea,
Che Dido a te pensò. Spenta è la face,
È sciolta la catena
E del tuo nome or mi rammento appena.

(Metastasio, Didone abbandonata, a. II, sc. 4).

In tempi a noi più vicini udremo in una tragedia famosa:

101.   Vederti, udirti, e non amarti.... umana
Cosa non è.

(Pellico, Francesca da Rimini, a. I, sc. 5).