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606 Chi l’ha detto? [1813-1814]

E anche del nostro Re la seguente:

1813.   Frères, ne cessez jamais de vous aimer. 1

Quando, dopo la conclusione degli armistizi, egli fu a Parigi col Principe Ereditario, intervenne il 20 dicembre 1918 ad un ricevimento dato in suo onore all’Hôtel de Ville; e al saluto portatogli dal presidente del Consiglio municipale Mithouard e dal prefetto della Senna Autrand, rispose con un caldo e commosso discorso, en français impéccable, finendo con queste parole: «Laissez-moi terminer en évoquant la mémoire impérissable de nos morts glorieux et cette jeunesse qui a donné sa vie au nom de l’idéal radieux, de ces morts qui, de leurs tombeaux, à tout jamais honorés, nous disent à nous Français et Italiens qui n’avons pas partagé leur sort: Frères, ne cessez jamais de vous aimer» (Cerfberr, Paris pendant la guerre, Paris 1919, pag. 103).

Dell’on. Antonio Salandra, presidente del Consiglio nel periodo della neutralità e della preparazione e nel primo anno della nostra guerra, resteranno tre frasi. La prima è quella del

1814.   Sacro egoismo.

Il 18 ottobre 1914 l’on. Salandra, alla Consulta, prendendo possesso dell’ufficio di ministro degli Esteri, interinalmente assunto, dopo la morte del march. di San Giuliano, rivolte ai funzionari di quel ministero brevi parole di commemorazione del defunto ministro, proseguì: «Le direttive della nostra politica internazionale saranno domani quelle che erano ieri. A proseguire in esse occorre incrollabile fermezza d’animo, serena visione dei reali interessi del paese, maturità di riflessione, che non escluda, al bisogno, prontezza d’azione; occorre ardimento, non di parole, ma di opere; occorre animo scevro da ogni preconcetto, da ogni pregiudizio, da ogni sentimento che non sia quello della illimitata ed esclusiva devozione alla Patria nostra, del sacro egoismo per l’Italia». Il discorso fu comunicato all’agenzia Stefani e da questa immediatamente reso pubblico; e la frase del sacro egoismo acquistò, forse per un certo suo sapore di paradosso, una grande notorietà e

  1. 1813.   Fratelli, non cessate mai d’amarvi.