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762 Chi l’ha detto [2144-2145]

     Ed io era suo scolare;
     E il primo giorno ch’alla scuola andai
     La costanza in Amor dimenticai.

Fu rimessa di moda ai giorni nostri dalla commedia di Dario Niccodemi, Prete Pero, che rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano, dalla compagnia Zacconi, il 13 giugno 1918, suscitò tanti clamori e tante polemiche.

2144.   ....Mangi tu, mangio ancor io,
Mangiamo tutti col nome di Dio!

sono versi di Antonio Guadagnoli nelle sestine Il Secolo Umanitario, scritte come prefazione all’almanacco fiorentino Sesto Caio Baccelli per il 1842. Forse il Guadagnoli non fece che incastonare nei suoi versi un modo di dire vivo da lungo tempo nel popolo. In ogni modo ecco i versi completi. Parlando delle gabelle e dei dazii che asciugavano le tasche, il poeta dice che se il popolo soffre la fame, c’è chi mangia per lui:

                         ....mangia il doganiere,
          Mangia la guardia, mangiano gli agenti,
          Mangia (e forse anche troppo) l’ingegnere,
          Insomma, mangi tu, mangio ancor io,
          Mangiamo tutti col nome di Dio!

E sono dello stesso Guadagnoli anche questi:

2145.   Misericordia! cantavano i grilli
     Il dì dell’Ascensione alle Cascine,
     Per muovere a pietà coi loro strilli
     I Fiorentini e più le Fiorentine.

(I grilli, sest. 1).

Il primo verso che in Firenze è popolare, accenna a una tradizionale costumanza, antica in Firenze, di andare il giorno dell’Ascensione alle Cascine, famosa passeggiata fuori della città, a far colazione, e cercare grilli da mettersi in gabbia; ma il Guadagnoli lo prese di pianta da una vecchia frottola popolare, che comincia!

          Misericordia! cantavano i grilli,
          Quando gli detter foco alla capanna:
          Ce n’era tanti di que’ piccirilli,
          Che chiedevano ajuto a babbo e mamma.