Pagina:Chiarini - Dalle novelle di Canterbury, 1897.djvu/406

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note. 333


(57) Cioè dalla scomunica. Con questa parola cominciava la formula: Significavit nobis venerabilis pater etc., onde veniva annunciata ai colpevoli la scomunica.

(58) Il testo dice gurles (girls) ma qui piuttosto che nel senso determinato di ragazze, deve intendersi in senso generale: maschi e femmine. Però ho tradotto: tutta la gioventú.

(59) Si tratta, molto probabilmente, di un ritornello di qualche canzone popolare amorosa del tempo.

(60) Mi pare che storye non possa avere qui il significato di storia o racconto profano, che andrebbe poco d’accordo con lessoun (una parte della sacra scrittura che si leggeva nella messa). Il Chaucer dopo averci descritto il suo mercante di indulgenze per il miglior brigante del mondo, come avrebbe detto il Boccaccio, soggiunge con intenzione senza dubbio ironica: Però bisogna dire la verità, in chiesa era un degno prete (a noble ecclesiaste), e diceva la messa con tutte le regole senza trascurarne nessuna parte.

(61) Affyle his tunge. Letteralmente: pulir la lingua.

(62) È probabile, come nota il Tyrwhitt, che la fonte diretta alla quale il Chaucer ha attinto questa espressione, piuttosto che Platone, sia Boezio (De Consolatione, III. 12.

(63) L’abbeveratoio di S. Tommaso, secondo il Wright, si trovava a due miglia da Londra sull’antica strada di Canterbury.

(64) V. la nota 11 alla novella del mercante di indulgenze.