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Capitolo Settimo.


Effetti dell’Allocuzione papale. — Dimissioni del Ministero Antonelli-Recchi. — Commozione popolare. — I Circoli, la moltitudine e la guardia civica. — Commissioni cittadine al Pontefice. — Parole di Pio IX al Pareto e al Bargagli. — I Cardinali guardati a vista. — Le angoscie patriottiche di Ciceruacchio. — Pio IX aggirato dal cardinale Antonelli. — La nuova notificazione papale getta olio sopra il fuoco. — Rivelazioni postume di monsignor Pentini. — La logica storica dimostra legittimi i tumulti. — Fiacchezza dei Ministri dimissionari. — Bontà e mansuetudine del popolo romano — L’incantesimo guelfo è rotto. — Riflessioni e ragionamenti dei liberali. — L’azione di Ciceruacchio nel popolare commovimento. — Un articolo della Pallade. — Il Ministero Mamiani. — Il programma di Terenzio Mamiami. — L’Epoca e il dottor Michelangelo Pinto. — Ferita insanabile e pannicelli caldi. — L’Allocuzione papale giudicata da scrittori di vari paesi. — Il Garnier-Pagès e il Cattaneo. — Il Settembrini e il Castelar. — Il Bianchi-Giovini e il Webb-Probyn. — Henry Martin ed Emilio Ruth. — Il Mazzini e il Mickiewicz. — L’Allocuzione biasimata da altri sessantaquattro scrittori — Indirizzi al nuovo Ministero. — L’azione della guardia civica nelle tre giornate. — Documenti nuovi. — Provvisioni patriottiche del Ministero Mamiani. — Il conte De Lutzow e la Pallade. — Il giornale il Labaro. — Il Contemporaneo e il conte De Lutzow. — Pio IX e gli stornelli di Francesco Dall’Ongaro. — Pio IX ancora amato non ostante l’Allocuzione. — I conti Mastai e i fiori del VI battaglione civico. — Ferdinando di Borbone e Ciceruacchio. — Le suppliche e le petizioni indirizzate a Sua Eccellenza Angelo Brunetti. — Il Consiglio di Stato. — Nomina dei componenti l’Alto Consiglio. — Il censo e il legnaggio. — Uomini insigni e uomini oscuri. — Le elezioni pel Consiglio dei deputati. — Ingenuità primitiva e inesperienza costituzionale. — Documenti nuovi. — I cento rappresentanti eletti. — L’avvocato Antonio Zanolini e il collegio di Bazzane. — Il ministro Galletti e il collegio di Castelmaggiore. — Carlo Berti-Pichat e Achille Gennarelli nel 1° collegio di Fermo. — L’avv. Ricca e il principe di Canino nel collegio di Montefiascone. — Il cav. Neroni e il conte Palmaroli nel collegio di Ripatransone. — Il principe Borghese e il marchese Muti Papazzurri Savorelli nel collegio di Ronciglione. — Le elezioni multiple. — Gli eletti a primo scrutinio. — Gli eletti all’unanimità. — Elettori diligenti ed elettori negligenti. — Le candidature ecclesiastiche. — L’avv. Galeotti e monsignor Severa nel collegio di Città della Pieve. — Gli uomini insigni del Consiglio legislativo. — Fisionomia dell’Assemblea. — I moderati e i loro duci. — I democratici non ancora repubblicani. — Il Mazzini, la Pallade e il Contemporaneo. — I progressisti del partito Mamiani. — Altre notizie statistiche intorno all’Assemblea legislativa romana.

L’Allocuzione del 29 aprile, scritta e pubblicata in latino contorto e curiale, che era opera di monsignor Palma, secondo