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sorvegliati e custoditi nelle loro case; il che fu ad unanimità approvato1.

Ma fosse pur vero che Angelo Brunetti, nell’impeto della sua passione patriottica, accecato dallo sdegno e dal dolore, nella limitatezza del suo corto intelletto, avesse fatto la proposta che gli viene attribuita dal Ruth, avesse pur egli proposto il fiero partito che gli attribuisce il Balleydier, e che perciò? Quelle proposte, alquanto esagerata l’una, insensata l’altra, nulla proverebbero contro di lui: esse darebbero soltanto la misura del suo patriottismo e della sua angoscia: la figura del generoso cittadino non verrebbe da quelle proposte nè sminuita, nè offuscata; e resterebbe sempre vero ciò che scrisse di lui il Mickiewicz, potere dirsi di esso più giustamente ciò che it Caussidière, prefetto della polizia repubblicana del 1848, diceva di sè, cioè che egli promoveva l’ordine con il disordine2.

A dimostrare del resto quanto esagerate e prive di fondamento siano le lamentazioni dei dottrinari e le declamazioni degli scrittori clericali; a dimostrare, come, nonostante l’amarissimo disinganno a cui i liberali erano stati assoggettati, essi serbassero ossequio e venerazione a Pio IX, basterà citare un documento solo sopra venti, sopra trenta che se ne potrebbero addurre, togliendoli dal Contemporaneo, dalla Pallade, dall’Epoca, dalla Speranza, dai foglietti, dai supplementi stampati a quei giorni, e questo documento è l’articolo della Pallade, il più acceso - come ho già avvertito - e il più scapigliato fra i giornali di quel tempo, col quale, nel suo foglio del 1° maggio, essa annunciava la lettura dell’Allocuzione fatta dal Papa e i successivi avvenimenti. L’articolo si intitola: Ecclisse (sic).

«L’alito pestilente dell’idra austro-gesuitica soffiò una nebbia satanica ed ecclissò il sole di Roma, d’Italia, del mondo. Ma questo fatto, che pare un suo trionfo, è lo scocco dell’ultima ora di sua agonia. Comincia già a dileguarsi e sparirà affatto quella nebbia, ricomparirà nella maestà della sua luce il sole; e quell’idra infernale cadrà sotto la clava di un Ercole invin-

  1. E. Ruth, op. cit., voi II, cap. VI, pagr. 354.
  2. L. Mickiewicz, op. cit, note al cap. I, pag. 149.