Pagina:Ciceruacchio e Don Pirlone.djvu/469

Da Wikisource.
462 ciceruacchio e don pirlone

viche di qualsivoglia grado saranno tenute ad obbedire conforme sarebbero a servizio comandato, riunendosi immediatamente nei quartieri dei rispettivi battaglioni, ove fatto l’appello, i mancanti che non potessero allegare motivi giusti e reali, andranno soggetti alle punizioni prescritte dal citato regolamento, art. 98, § 4°.

Guardie civiche, rammentatevi come l’uniforme che indossate sia la divisa dell’ordine, della forza, di Pio Nono.

Il generale di brigata capo dello stato maggiore
Duca Di Rignano.



Documento N. VIII.1

COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA CIVICA.

Ordine straordinario del giorno 13 febbraio i848.


Il Tenente generale avendo fatta richiesta a Sua Santità che la guardia civica proseguisse a goder l’onore di prestare il servizio di anticamera, la medesima Beatitudine Sua si è benignamente degnata con dispaccio di Monsignor maggiordomo 12 corrente, n. 299, di disporre come appresso: «La Santità di Nostro Signore si è benignamente degnata di ammettere la guardia civica di Roma a prestare il servizio nella sua anticamera pontificia con l’incominciare nel prossimo martedì, 15 corrente mese. Trovandosi per ora ristretto l’appartamento del palazzo apostolico al Quirinale, la Santità Sua ha ordinato che la guardia nobile passi all’anticamera d’onore, e che la guardia civica abbia luogo ove sta attualmente la guardia nobile»

Questo servizio d’onore sarà prestato in turno dai dodici battaglioni, incominciando dal primo nel giorno di martedì prossimo 15 corrente all’ora consueta.

Il generale di brigata capo dello stato maggiore
Duca Di Rignano.



Documento N. IX.2

GUARDIA CIVICA - SESTO BATTAGLIONE.

Posto Cancelleria.

Guardia montata il giorno 22 al 23 febbraio 1819.

Capitano N. 1
Sergenti 1
Caporali 2
Tamburi 1
Comuni 15
Totale 20


  1. Dalle Buste della guardia civica degli anni 1847-1849, esistenti nell’archivio Comunale di Roma. Busta n. 30.
  2. Dalle Buste della guardia civica degli anni 1847-49, esistenti nell’archivio Comunale di Roma. Busta n. 36. Molto probabilmente l’avviso che segue usciva dalla stessa tenebrosa fucina onde era uscito il precedente libello contro monsignor Morandi, giacchè mirava al fine di mantener viva la diffidenza contro il Governo