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Quale, deh qual fra’ Numi
     65Più disiar si debbe
     Dall’alme amanti, e tenere?
     Qual Nume ogni uom devrebbe
     Con più voti placar, con più profumi?
     O Imeneo Imene,
     70Imene o Imeneo.
Te il genitor cadente
     Per la cara famiglia
     Invoca; a te la vergine
     Il sen si disabbiglia1
     75Del molle cinto; a te l’orecchie intente
     Timoroso, e smarrito
     Porge il novel marito.
Tu dalle patrie sedi
     Togli, e dal sen materno,
     80Nel suo bel fior la vergine;
     E ’l suo freno, e governo
     A vivace garzone in man concedi.
     O Imeneo Imene
     Imene o Imeneo.
85Senza te cor piacere,
     Cui favorevol grido
     E sante leggi approvino,
     Non può la Dea di Gnido;
     Ma può, se lei seconda il tuo volere.
     90Chi fia che a Nume tale
     Osi tenersi uguale?
Senza te por germogli
     Nulla casa potria,
     Nè il genitor col figlio
     95D’un lignaggio saria;
     Ma ben questo esser può, qualor tu vogli.
     Chi fia, che a Nume tale
     Osi tenersi uguale?

  1. Termine che non è nella Crusca; ma in vigor della prefazione di essa par che possa starvi.