Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/209

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dell’amore, le quali si vedranno nel testo. Et aggiugne che quando udì ciò, fu mosso molto a compassione, e quel che rispose a Virgilio che dal pensiere lo levò. E poi si rivolse a quell’anime, e parlò con loro domandando delle circustanze del peccato, et elle risposono come si dirà nel testo. Onde elli udendo il modo, mosso a compassione considerando l’umana fragilità, cadde giù come morto; e qui finisce la sentenzia litterale. Ora è da vedere il testo.

C. V — v. 73-78. In questi due ternari l’autor nostro, ritornato in sè dalla pietà che l’avea quasi vinto, parlò a Virgilio manifestandoli lo suo desiderio, al quale Virgilio condiscende, e dalli il modo; e però questa parte à due parti, et è la seconda: Et elli a me. Dice adunque: Poi ch’io fu’ ritornato, Io; Dante, cominciai; a parlare a Virgilio, dimostrandoli lo mio desiderio, dicendo: Poeta; cioè Virgilio, volentieri Parlerei a quei due, che insieme vanno. E questo mostra Dante ch’elli avesse desiderio di parlare a’ due che vedea andare insieme, e di ciò piglia licenzia da sua1 guida; cioè Virgilio. E quivi è da notare che allegoricamente l’autore intese che volendo dire di quelli del mondo, dee pigliare deliberazione con la ragione l’uomo, se è da fare o no. Et è qui bella moralità che ci ammaestra che ci dobiamo consigliare con la ragione, innanzi che parliamo de’ fatti altrui; e convenientemente disse: Vanno insieme, perchè ànno commesso insieme una medesima colpa, però vanno insieme ad una pena. Allegoricamente s’intende di quelli del mondo, che peccando insieme vanno insieme ad una infamia. E paion sì al vento esser leggieri. Questo è per convenienzia di quello ch’à detto di sopra che sono menati dal vento in giro; e questi più che li altri, e però dice più di costoro che delli altri: però che doveano avere più fermezza nel mondo, perchè furono cognati, come si dirà di sotto. E però per conveniente pena mostra che sieno più girati, e menati dal vento; e quanto al mondo, allegoricamente quanto l’uomo è in maggior stato, tanto quando falla è più diffamato. Et elli a me. Qui pone la risposta di Virgilio, dicendo: Et elli; cioè Virgilio, disse, s’intende, a me; Dante, Vedrai, quando saranno; quelli due, Più presso a noi; e tu allor li priega Per quel disio; cioè desiderio, che i mena; cioè, che mena loro, e quei verranno; cioè a noi. Altro testo dice: che li mena; cioè che mena loro, e verranno; s’intende a noi. Allegoricamente finge l’autore che vuole Virgilio che Dante li chiami e sappi da loro domandando, perchè non sono persone per li autori nominate; et notantemente finge che Virgilio l’insegni che li prieghi per l’amore che li mena: però che quella medesima affezione dura nelli dannati, nella quale sono morti, se-

  1. C. M. dalla sua