Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/334

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290 i n f e r n o   x. [v. 94-108]

nelle chiese anticamente per la moltitudine del popolo. Poich’ebbe sospirando il capo mosso 1; cioè messer Farinata, lo qual benchè stesse immobile alla prima risposta di Dante, come appare di sopra, qui non potèe 2 essere contenente; ma crollò il capo, lo qual fu segno d’arroganzia e di dispetto con dolore, come appare nel sospiro, e disse: A ciò non fu’ io sol, disse; quasi dica: Molt’altri furono meco; e questo dice perchè in quella sconfitta da Monte Aperti furono ancora li Abbati come li Uberti. I quali essendo col popolo di Firenze, messer Bocca delli Abbati tradìe il popolo di Firenze, come si dirà di sotto, nel xxxii Canto, nè certo Sanza cagion con li altri sarei mosso; e questo dice perchè era troppo perseguitato dalla parte ch’era dentro, sicchè li diè cagione d’esser contra il popolo fiorentino, e l’altra parte guelfa di Toscana. Ma fu’ io sol; dice messer Farinata, colà dove sofferto Fu per ciascun; di quelli della mia parte, di torre via Fiorenza, Colui che la difesi a viso aperto. Questo dice perchè una volta quelli della parte sua, vedendo che non poteano reggere la città come desideravano, feciono consiglio di mettere a ruba et ad incendio tutta la città, e disfarla e mettere al taglio della spada tutti coloro, che non fossono di lor setta, et andare ad edificare un’altra città pur di loro. Allora messer Farinata solo contradisse e difese che non si facesse; e chi dice che fu, quando tutta la ghibellina parte di Toscana si ragunarono e feciono consiglio di disfar Fiorenza, nel qual consiglio fu messer Farinata et i suoi, e li altri tutti lo consentivano, e messer Farinata solo contradisse.

C. X — v. 94-108. In questi cinque ternari l’autor nostro finge come elli domandò messer Farinata d’un dubbio che li occorse, e come messer Farinata lo solve, quivi: Noi veggiam ec. Dice prima Dante, pregando messer Farinata: Deh! se riposi mai vostra semenza; quasi dica: Io vi prego per riposo de’ vostri, Pregai io lui; cioè io Dante, messer Farinata. E qui occorre uno dubbio testuale; se i dannati desiderano la salute de’ suoi parenti che sono nel mondo. E par che sì: imperò che Dante lo scongiura; per ciò lo contrario appare: però che i dannati non possono volere, se non male: però che sono ostinati in male, adunque non possono desiderare la salute di lor parenti. A questo si può rispondere, benchè il Maestro delle sen-

  1. Nella sentenza letterale è detto che Farinata menò il capo, e qui che lo crollò; il perchè saria da leggere col Landino ed altri “Poi ch’ebbe sospirando il capo scosso”. Vindelino, Nidobeato, il Bargigi riportano mosso e noi pure li seguitiamo anche per una tal quale fedeltà al nostro testo. E.
  2. Per una certa liscezza di lingua gli antichi aggiugnevano un’e alle parole terminate con accento; e questo costumasi anche al presente dal popolo toscano, che pronunzia mene, tene, sine, per me, te, si ec. E.