Pagina:Commedia - Inferno (Buti).djvu/573

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topografia, dicendo: Per mille fonti e più, credo, si bagna; dimostra la generazione del detto lago, mostrando che si generi dell’acque e de’ rii e fiumane che caggiono di tre montagne le quali nomina, Tra Garda; che è una di quelle, e Val Camonica; che è un’altra, e Apennino; che è quello che divide la Magna dalla Lombardia con l’uno suo ramo, e con l’altro divide la Lombardia dalla Toscana, Dell’acqua che nel detto laco stagna; cioè discende, e quivi poi si sta e fa stagno. Luogo è nel mezzo; del detto lago, là, dove il trentino Pastore; cioè lo Vescovo di Trento, e quel di Brescia; cioè il pastore, e il veronese; cioè pastore, Segnar poria; siccome in sua diocesi, se fesse 1 quel cammino; cioè se andasse per quella via; e per questo si dimostra che quel lago sia nel mezzo del cammino, o vero terreno, di Trento, e di Brescia, e di Verona, e così della diocesi di questi tre vescovadi. Siede Peschiera; questo è uno castello sul detto lago, bello e forte arnese; questo dice, perchè è forte e bello: arnese tanto è a dire, quanto adornamento, quello castello è adornamento di quella contrada, Da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi; cioè da stare a fronte con Brescia e Bergamo, con le quali cittadi Peschiera è vicina et atta a difendersi da loro, et a comparire così bene come quelle due cittadi, Ove la riva intorno più discese; descrive lo luogo ove è posto Peschiera; cioè in su lo lago, da quella parte dove lo lago à più chino. Ivi; cioè a quello luogo ove è Peschiera, convien che tutto quanto caschi Ciò che in grembo a Benaco star non pò; cioè quello che non può ritenere lo detto lago, E fassi fiume giù per verdi paschi; cioè correndo per verdi pasture. Tosto che l’acqua a correr mette co; cioè capo; cioè come l’acqua comincia a correre, Non più Benaco; si chiama, s’intende; ma Mencio si chiama; quell’acqua che esce di Benaco, Fino a Governo; cioè fino a quel castello, che si chiama Governo che è in sul Po, e però dice: dove el; cioè dov’elli, cade in Po; cioè nel fiume maggiore della Lombardia, che è chiamato da’ poeti Eridano. Ritorna ancora a Mencio, dicendo: Non molto à corso; questo Mencio poi ch’è uscito di Benaco, che i trova una lama; cioè una concavità, Nella qual si distende; cioè si rallarga e comprende assai terreno a modo di uno lago, e la impaluda; cioè fa diventare quel luogo pantanoso e corrotto, E suol di state talora esser grama; cioè inferma alcuna volta la state, e puzzolente 2 e contraria alla sanitade: credo quando sono li grandi asciutti 3 e secchi.

C. XX — v. 82-99. In questi sei ternari finge l’autor nostro che Virgilio, descritto lo luogo, dimostra e manifesta l’edificazione della sua città Mantova, dicendo: Quindi; cioè per quello luogo che de-

  1. Fesse, voce originata da fere, come fei, festi ec. E.
  2. C. M. puzzolente et inferma: credo
  3. C. M. asciuttori e secchure
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