Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/120

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INFERNO 16. Questi parea che contra me venesse Con la test' alta e con rabbiosa fame, Sì che parea che l'aer ne temesse. 17. Ed una Iq^a, che di tutte brame Sembiava carca rella sua magrezza, E molte genti fé' già viver grame. 18. Questa mi porse tanto di gravezza Con la paura ch'uscia di sua vista, Ch'i' perdei la speranza dell'altezza. 19. E quale è quei che volentieri acquista, E giunge '1 tempo che perder lo face, Che 'n tutti i suoi pensier' piange e s'attrista; (SD Vora del tempo usa an- che rouimo , per quel che noi di- ciamo oro. (b) Ora. Ps. CUI. 20 22: An- nottò: Passeranno le beslie della seloa, i leoncelli ruggenU a rapire... Nucque il iole... ne' loro coctli si poseranno — Slagwne : (ieììa in'VTr- nazione del Veibt» e. della creazione del mondo. In primavera , dice il Boc<'acrio, le ìorzei i rinnovellano: però spera di vincete — Leone 3^r., XI Ij 7, 8 : Abbandonai la rida cusa, lisciai la 'itiia eieailà: die'n la di- letta aninia mia nelle moni de' suoi nemici : mi $i lece la. mia eredità quasi leone in sei' a i6. (L) Venesse: Venisse. (vL) L'aer: Ovid. Met., XIII: Latraiu lernut auras Vite de' ss. Padri : Credo che non sol'imfnie li tuoi orecchi, ma eziandio V aria ri- ceca infezione da quel parlare. (F) Teviesae Amos, HI 8 : Il leone ruggirà : chi sai à che non temo? Anche iiot^z'o pone il leone simbolo della ."upt^rbia vio'enia. E;cli. XIII : 23 Venaiìol eonis, onager in e» e mo : sic et puacua diiitum suntpauperes. Il demonio tipo dell'orgoslio, éleone rupgenie in san Pietro 'I). 17 (L) Seihbiaìia: sembrava. (F) Lup'i Jer. , V, 6: li per- cosse il leone dulìa seliia , \l lajo a sera li gu'is'ò; il pardo veuU'inte sulle città loro ; ognuno < i loio che uscirà saia p-teso 0^., Xill; Ti co- nobbi nel deserto... Si scordarono di ìM : e io sarò qitasi liontssa, come pardo, nella via de9^li Asairidi... ,Li concimerò gwa>i leone ; la bestia del campo li lacererà. Conv. : Ricchezze piene di tutti i difetti. JNel XX del Puia'aU'riG il Poeta chiama l'avarizia antica lupa, s'intende dunque per la lupa e l'avarizia e la corte di Koma sozzamente , ser-ondo luì , avida di beni terreni. Ézecli. , XXII, 27: 1 2Jrincipi nel mezzo di lei, quasi lupi che rapiscono la preda Cosi per il leone, e la regia supeibia, e la su- perba Francia, e Carlo di Valois ch^ nel VI del Paradiso è chiamato leone Prov., XIX, 12: Con,e il tre- milo del leone, co ì Vira regia. Prov., XX, 2 —Molle. Wella Volgare Elo- quenza dice tutti qu'isi i principi (\^-\ tempo suo seguiiatori d'avarizia. Che altro, dice nel Convivio , mag- giomente pericola e uccide le città, le contrade , le singolari persone , tanto quinto lo nuovo raunamento d.'avere ? E-di., Vili. 3 . Mult.os per- didit aururn et aigentum. et usque ad cor regum extendit et concerni. Serifca. cii dall'ut!. H, 367; L'ava- rizia recò pooertade. E, molle cose deainetnnio , tutte le co^e perde. E I., XXXI, 6 .• Malli dati sunt in auro casa< 18 (-L) Paura Is - XXX, <7: A facietenoìis imms. Georg , IV: Ca- ligantem vigia furmidine lucum. 19 (L) Acqnisla bc(\\ — Face: fa. (SU Pender. Più fotte nelle Rime : Mi pianse ogni pensiero Nella mente dogliosa.