Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/194

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i^ INPERNO 16. Questi fur cherci, che non han coperchio Filoso al capo; e papi e cardinali, In cui usa avarizia il suo soperchio. — 17. Ed io: — Maestro, tra questi cotali Dovrà' io ben riconoscere alcuni ^ Che furo immondi di cotesti mali. — 18. Ed egli a me: — Vano pensiero aduni. La sconoscente vita che i te' sozzi, Ad ogni conoscenza or gli fa bruni. 19. In eterno verranno agli duo cozzi. Questi risurgeranno del sepulcro Col pugno chiuso; e questi co' crin' mozzi > 20. Mal dare, e mal tener, lo mondo pulcro Ha tolto loro, e posti a questa zuffa: Qual ella sia, parole non ci appulcro. 21. Or puoi, fìgliuol, veder la corta buffa De' ben' che son commessi alla Fortuna, Fer che l'umana gente si rabbuffa. (SD Ahbnia. Hor. Eplst., I, «8 : ima enunziazione - Cogito dAco-ago. Q'iod placet .. Acriler elatrem Boet. : Vireriiio, in sen-o inversa: Quid co- ìlaecubi d elatraci Sem ni.: Abbaias- gitpt... a<isfer iG^^f^rs ,1): Ch^ va- se cosa piioneoole pori aduni. — Sconoscente S<'nza 16 (L) Coperchio: chierica. — 5o- cono<ceMza < '••li s-auirn nast^.e l'uo- perchio: ec,'es>;o. mo (Inf , XXVI) L'avaro e il pro- (SL) Soperchio. Sostantivo nel di;?o disconoscono il valor delle ConviviQ. cos«. (F) Soperchio- Semint.. Avari- 19. (L) Due: a sontrarsi e rim- ata è appelilo soverchio d'avere rie- provprarsi — Questi: gli avari. — chezza. — E questi : p i prM.ligrhi. 17. (SL) Cotali. Gol quedi è nel (P) Chiuso. Diod. Sioul : La Boccaccio. — Mali Per colpe è in sinistra Chu le dita strette signitì.ca Virgilio (iEn.. VI). Ov.Met., 1: Opsì aimrizia tenace E'cii.. IV. 3« : iVoH irritanien'a malorum sia distesa la mano tua al ricevere ; (F) Alcuni. V Inferno di Dante a dare, stretta — Mozzi Perditori é l' Imag^lne del mondo quii era ai d'ogni cosa, oprleranuo i capelli, suoi tempi, com'egli dice nella Let- ornamento e difesa del caoo. Sca- lerà a Cane pigli iti dicevansi i disordinali; e 18. (L) A'iimi : \ccof^li in te. — pelare di^'^si togliere ad altri il suo. Sco/iofcen/e : del bene vero.— j?nmi: 20, (L) Dare: r-cchezza. — Lo: il Oscuri, ignoti cielo — Palerò; hello. — iVo»- .• non (F) Anmi.L^ memoria è l'atto rabbelli^f^o -'on mie oan.le: lo vedi, di far uno m'i oensiero 11 presente (SI.) Palerò. I' Pu\'\ fuor di e il passalo; e il oens'ero stesso ri- rima 'Mo^g , XVI 38) Le belle stelle chiede e dimostra l'unità della mente, per cielo l'ha nel XVI deh' Inferno. Som.: Quello che noi separatamente 21. (L) Buffa: gioco. — Rabbuffa: intendiamo, dobbiamo ridurre in ano si turba, e l'un con l'altro s' irri- componendo e dividendo a formavo tano.