Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/273

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XIII 148 41. Le gambe tue alle giostre del Toppo. — E, poiché forse gli fallia la lena, Di sé e d'un. cespuglio fé' un groppo. 42. Dirietro a loro, era la selva piena Di nere cagne, bramose, e correnti Come veltri ch'uscisser di catena. 43. In quel che s'appiattò miser li denti; E, quel dilacerato a brano a brano, Poi sen portar quelle membra dolenti. 44. Presemi allor la mia scorta per mano, E menommi al cespuglio, che piangea, Per le rotture sanguinenti, invano. 45. — Iacopo (dicea) da Sant'Andrea, Che t'è giovato di me fare schermo? Che colpa ho io della tua vita rea? — 46. Quando '1 maestro fu sovr'esso fermo, Disse: — Chi fusti, che per tante punte Soffii, col sangue, doloroso sermo? — 47.'^ quegli a noi: — anime, che giunte Siete a veder lo strazio disonesto Oh' ha le mie frondi sì da me disgiunte, tra' nemici a morire. Era ridila bri- mostri infernali. Così Cerbero al cane, ^ata godereccia di cui nel XXIX dPl- Greg. , ìX.ep.7 : Ildiauoloinform'à V Inferno. — Accorte. Inf. , XXXIV: ai cune nero In queste cagne taluno Forse a me Vaccorto pa<in. vede la povertà, la vergogna, le cure (F) Morte. Apoc. , IX, 6: Bra- che incalzano il prodigo. Kzecli., V, meranno rr<orirej e fvgQùà la v<orte 17: Avcenlerò conti essi be.die pes' da es%i. 1 suicidi di Vìreiiio: Quam sime infino a consunzione. Lucan. , veltent cethere in ulto Nunc et pan- VI: Styginxque cane<. pertem, et duros perferre labores ! 44. (sL) Rotture. Mfì. y III: Ruplis^ (JEn.. VI). raaicibus arbos Veilitur. 41. (L) Fa^ia.- mancava. —G»-oppo.- 45 {SL) Jacopo Padovano prodigo: s'accoccolò Sulto un cespuglio, eh' è pervedere una bella fiammata fece ar- poi lacerato con esso. dere la sua villa: gettava 1 danari (SL) Giostre. Così le chiama nel fiume (Bocc). perchè qui si tratta di correre; e in 46. (L) S^rmo: sermone, quella battaslla, di fuggire; e Lano (SD S-rmo. In prosa, come noi volle. Quest' ironia ritrae il prò- Plato e Cito. Qaesii è Rocco de' djgo, spensierato anco in mezzo a' Mozzi, il qaal forse, disse l'Anonimo, tormenti. — Fai/ia. Gio. Vili: Fai- visse in Francia dove la furca ha lito il lignaggio di Carlo MaQUO. — nome gibet; altri dice Lotto degli Gropm. Flavio : Accozzarono i lati Agli, fìoreniino, che venuto in po- loro l uno con l'altro; e copertisi di verta diede per danari falsa sentenza, sopra con iscudi molto lunghi feciono onde per vergogna morì. di loro un gomitolo inespugnabile. 47. (L) Disonesto: sozzo. 42. (F) Veltri. Paragona le cagne (SL) Anime. Li crede Ombre a'veltri perchè cagne non erano ma ambedue, come Alberigo nel XXXIIl