Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/328

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192 INFERNO OAIVTO XVII, ARGOMENTO. Salita la fiera, Virgilio scende dalV argine a parlarle'. Dante per V orlo di quel cerchio, orlo che non_è tocco dal fuoco (altrimenti il fuoco cadrebbe nel cerchio ottavo] , va guardando gli udirai che, seduti e rannicchiati, s' a- iutano con le mani a rinfrescarsi alla meglio. Riconosce taluno all' arme del casato dipinta sopra una tasca: ma non parla con loro, come a ^troppo spregevole razza. Torna a Virgilio; salgono in 'groppa a Gerione, il quale nuotando per V ayna, discende all' ottavo cerchio; e, depo- stili, si dilegua, sdegnoso dell' insolita soma, egli che non usa portare se non' frodoleyiti par' suoi. Nota le terzine 1 alla 9; 11; 15 alla 19; 23, 2i, 25, 27, insiiio alla fine. V 1. — JJcco la fiera con la coda aguzza, Che passa i monti, e rompe mura ed armi; Ecco colei che tutto il mondo appuzza. — 2. Sì cominciò lo mio duca a parlarmi; E accennolle che venisse a proda Vicino al fin de' passeggiati marmi. 3. E quella sozza iraagine di froda Sen venne, e arrivò la testa e '1 busto; Ma 'n sulla riva non trasse Ja coda. 1. (^L) Ecco. Si badi alla movsa Paride ruppe l'armi d'Achille (-En., (]p\ romin-i^tinpriio n*»' Canti 1, III. VI): eosi Pietro. Orazio, dell'oro: IV, VII , X, XV. — Tulio. Inf , XI : F<ir mcdios ire satellite^. E', penum.' Li frode 'nd'ogni coscienza è runrsa. pere ama' sua;a (Garin., UI. 10). ìF) Fier'i A|»().;. X\, 7: Badia 2 (Li Marmi: gii argini impietrati che aacmde d' abiuo JNun é senzi dall'acqua Init-ndimentjquesio salii; della frode <^L) Panaeggialt. Come: Erra- did fondo e pt-l vano — Rompe La ia... Li'ora {Mn., 111). f'Ode del cavallo ruppe le mura di 3. (L) Arrivò. Attivo. T't'i V (En , I!) : il dardo Insidioso di (F) Froda. Virgilio collooa sulle