Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/348

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212 INFERNO PENA DEGLI ADULATORI. L'adulazione è da Tommaso definha lode a fin di piacere ad altrui; e la delìnizione è mep:lio dichiarala nelle condizioni seguenti, che se- gnano i gradi varìi del turpe peccato: se lodato il male; se lodalo per semplice debolezza o per line di lucro; se lodato il bene oltre al giusto, se innanzi tempo, se fuor di luogo, se in maniera da invanire il lodato e sviarlo. E questa è senienza che non solo gli uomini pil, ma i politici e i letterati dovrebbero aver sempre alla mente: Anco il biasimare il male e lodare il bene, se non si faccia nel modo de- bito, è vizioso (1). Non so se nel sottomettere alle frustate de' demonii que' che lusingano per sedurre il pudore in servigio proprio o altrui. Dante avesse la mira a queste parole del Grande Gregorio: Acciocché dall' immoderate lodi non siamo inorgogliti , Dio permette che le de- trazioni ci lacerino (2). Certo è che tra la corruzione indotta dalle lusinghe nel pudore della donna, e tra quella che generano le lusin- ghe nel pudore d' ogni anima umana, è trista afdnità : onde il Poeta le accosta. Nulla così, come V adulazione corrompe la mente {3). Adu- lare, dice il Crisostomo, è de' seduttori ; e Plutarco: l' adulatore è ministro di voluttà. Onde il comune: lenocinio delle parole. Montai- gne: Il n' est chose qui empoisonne tant les princes que la flalterie — ni maquerelage si propre et si ordinaire à corrompre la chasteté des l'emmes, que de les paìlre, et entretenir de leurs louanges. FA Orazio, paragonando l'adulatore al buffone, aveva già dello: Ut matroname- retrici, dispar crii , aique Discolor, infido scuirae dislalnl amicus 4). Kella prima bolgia Giasone che seduce con ornate parole ; nell' al- tra Taide che lusinga l' amante sedotto. E nota la gradazione della pena: il mezzano e il seduttore ingrato, men rei dell' adulatore vile. Pson tutti, note. Pietro, qui sono gli adulatori, ma que' ciie lusingarono il male. Forse che Dante collegando i due passi dell' Apostolo : Si adhuc ho- minibus placerem, Christi servus non essem (5). Omnia... arbilror ut stercora , ut Christum lucrifaciam (6i, avrà trovalo il passaggio tra i due vizli, e la pena al secondo. For^e scrivendo dell' adulatore, co- perto il capo di immondizia, sì che non parea s'era laico o cherco, avrà pensato alle decretali che sentenziano: i chierici adulatori o traditori dover essere degradati [li. Qui il capo dell'adulatore lor- dalo, altrove il les^chio dell' arcivescovo traditore divorato dalla eterna fame del traditore Ugolino. (1) Som., 2, 2, 115. (n) Ad Gal., I, 10. (2) Mor., XXII. (G) Ad Philip., Ili, 8. (3) Hier., Ep. XIV. (7) Part. I, Disi. XLVI, Cop. IH. (4)Epist., 1. 4 8.