Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/388

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INFERNO 24. E Libicocco: — Troppo avém sofferto, ~ Disse, e presegli '1 braccio col runciglio, Sì che, stracciando, né portò un lacerto. ^. Draghignazzo, anch' ei, volle dar di piglio Giù dalle gambe: onde '1 decurio loro Si volse intorno intorno con mal piglio, 26. Quand' elli un poco rappaciati foro, A lui, che ancor mirava sua ferita. Dimandò '1 duca mio senza dimoro: 27. — Chi fu colui, da cui mala partita Di' che facesti per venire a proda? — Ed ei rispose: — Fu frate Gomita, 28. Quel di Gallura, vasel d'ogni froda; Ch'ebbe i nimici di suo donno in mano, E fé' lor sì che ciascun se ne lodai 29. Donar' si tolse, e lasciogli di piano, Sì com' e' dice. E negli altri uffici anche Barattier fu non picciol ma sovrano. 30. Usa con esso donno Michel Zanche Di Logodoro: e a dir di Sardigna Le lingue lor non si sentono stanche.

2i. (L) Lacerto: la parte dinnanzi 29. (L) Di piano: sftnza processo.

del braccio. (SL) Di pi-mo. De plano, modo (SL) Portò. -En., XU : Apicem giudiciale. De llano gli vSpagnuoli. incita suramum Ilasta tulit. — X ; Un antico: Je>Uialem avuta di pia- Caout... nb'tulit en<is. -no (fa'ilmenie). — Soirano. Bucc. : 25. (L) Decario : decurione , Bar- Del rubare e del h'ivattare maestri bariccia. so'^rani. (SL) Dci-urio. Che guidala de- 30. (L) Vm: conversa. Cina (Inf., XXI); come iem-o (Inf. , (SL) U^a Lat.: Eoutitur fami' Xlil.t. 46) L' usa anche 1' Ouimo /tanssirr<c. — Zmr/iff. Sardo: Siniscal- nel VI (\^\ Paradiso, pag. 127. co delia madre (i' Knzo, il fl iliuolo 26. (L) J? ippaci'if i /o/o : chetali fu- di Federico II. Enzo nel <238 sposò rono. — Di'rtoro : dimtira. Adejasia marchesa di M^ssa, erede (SL) Dimoro- G VMl., I, 3"). delle giudioaiure di Gailurae diLo- 27. (L) Di'. ... Meglio mi sarebbe gojoro in Sardegna. Federico padre (disset 23), essere oun lui sotto! A pe- di lui. conquistò poi tutta l'i«ola,ed ce.— /<^a'e.• "^ardo vicario di Nino. Enzo fu coron .to re: nel 1249 pri- 28 (L) Donno, signore. lu%.. li li- gione de'Boioanesi, mori nel <472, boro per un». — .\non. : Znuhe per une rivendprie (SL) Donno. Titolo alla manie- in tante ricchezze divenne che, die- ra sarda e sicula, N'irò de' Visconti, tro alla morte d' Adelasia moglie amico di Dante, signore del Giudi- d' Enzo, divenne signore dtl Giudi- cato di Gallura, lo fece impiccare. calo di Logoioio. (F) Vasel. Vit. s. Girol. : Va- sello d' ineffabile virtii.