Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/417

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CANTO XXIV. 28Ì gli Egizii li avevano senza cagione afflitti. — La proprietà non è di jus naturale, ma di positivo. — Il furto è detto non essere grande colpa per la necessità che v' induce^ la quale diminuisce o totalmente toglie la colpa; onde Prov., VI, 30: Perchè egli ruba ut esurientem impleat animam. Nella necessità tutte le cose sono comuni: e però non pare che sia peccato se alcuno prenda cosa altrui divenuta comune ad esso per causa della necessità. Tommaso con logico ardimento soggiun- ge: In casi di simile necessità può V uomo eziandio occultamente pren- dere cosa altrui per sovvenire al fratello indigente (1). Ma la ragione suprema che interdice il furto, é da Tommaso segnata così: Se tutti gli uomini si rubassero V un l' attro^ perirebbe l'umana società. Anzi, ecced(3ndo apparentemente in rigore quanto prima pa- reva eccedere in indulgenza, sempre però rimanendo nei limiti della rettitudine, aggiunge: Se il ladro, nel rubare anche minime cose, ha aniìno di portar nocumento, può essere colpa mortale, come può essere pur nel consentire in pensiero. Onde deducesi che l' intenzione del nuocere può rendere reo di furto e di peccato maggiore di furti molti anco colui che richiede il suo o lo ritiene, ma con cuore a' fratelli ne- mico; con cuore nero. Perché fur, dice Isidoro (2), da furvus, o piuttosto le due voci hanno entrambe comune origine dall'idea d'oscurità, che a ogni furto e ma- teriale e morale é accomodata. Ogni occultazione è una specie di fur- to, anco la frode e il dolo (3). E però Dante che usa fuio per oscU' ro (4), chiama fuia l'anima rea (5), come nera (6), e fuia la chiama nel cerchio de' violenti contro le persone e le cose, così come il dia- volo messo a caccia de' barattieri è paragonato al mastino che corre a seguitar lo furo Ci) : e delle lìamme che rinvolgono gì' insidiatori e consiglieri frodolenli è detto che nessuna mostra il furto. Ed ogni fiamma un peccatore invola (8) ; e appunto tra i barattieri e i consi- glieri rei stanno i ladri. (1) E però Dante slesso (Par.,Xlll): (3) Som., I. e. Ao» creda monna Berta e ser ciarlino, I (4) Par., IX. Per vedere un furare i altro offcr ere, (5) hif., Xil. , Vederli dentro al consiglio divino; Che (6) Inf, VF. quel può surgere j e quel può cadere. (7) Inf., XXI. (2) Etym., X, (8) laf., XXVI.