Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/491

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CANTO XXX. 355 34. E r un di lor, che si recò a noia, Forse, d' esser nomato sì oscuro, Col pugno gli percosse P epa croia. 35. Quella sonò come fosse un tamburo: E mastro Adamo gli percosse il volto Col braccio suo, che non parve men duro; 36. Dicendo a lui: — Ancor che mi sia tolto Lo mover, per le membra che son gravi; Ho io il braccio, a tal mestier, disciolto. — 37. Ond' ei rispose: — Quanto tu andavi Al fuoco, non 1' avei tu così presto: Ma sì, e più, 1' avei quando coniavi. — 38. E r idropico: — Tu di' ver di questo: Ma tu non fosti sì ver testimonio Là 've del ver fosti a Troia richiesto. — 39. — S' i' dissi falso, e tu falsasti '1 conio (Disse Simone) : e son qui per un fallo ; E tu per più che alcun altro dimonio. — 40. — Ricorditi, spergiuro, del cavallo (Rispose quei) eh' avea enfiata l'epa: E sieti reo, che tutto il mondo sallo. — (SD Giu%tppo. Medit. Alb. Cr. 39. (L) Pm ; quante le monete (Gehesi, XXXIX). — Falsa Giambal- falsate. lari : La faUa donna. —Da. Che dal (SL) Più. l simoniaci disse più tradimento di Troia ha sua fama: o rei degli idolatri, perchè adorano i- accenna al detto di Priamo : nosler doli senza numero ( Inf. , XIX ). — en< (.En.. II). Altro. Dà del demonio a M. Adamo. 34. (L) Un: Sinone. — OìCuto: con 41. (L) Epa : il ventre pieno d'ar- dispreglo. — Croia: dura. matl. —Sieli. Siali amaro a pensare {•^L) Croia In Romagna croio che tutto il mondo per la fama sa il vale infermo e povero. [Bor ] Croeùj tuo misfatto. e Croja femminino, nel Milanese, (SL) SperQiuro. En., Il: Per- crudo, duro: e cosi dicesl un cuojo jurique arte Sinonis. Peggio, dic'e- risecchilo che screpoli. gli, spergiurare che falsare il me- 37. (L) P/'Csfo. Andava al fuoco con tallo. —Enfiata. .En., II: Scandii le mani lobate. — Avei: avevi. fatalis machina muroa, Foeta armis. 38. (L) Richiesto: se 1 Greci iti se - VI : Armatum. peiilem gravis at- ne fossero o no. tulìt alro. —[Reo. Dante, Rime: (SU Vero. .En. , 11 : Fatebor Però che gli occhi mi sarebber rei vera. - Conscia nìimina veri. - Mi- Molte fiate più ch'io non vorria hique haec ediìsere vera roganti. - E affogheriano il cor, piangendo lei.} Si vera feram. Però Io ripete.