Pagina:Commedia - Inferno (Tommaseo).djvu/496

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360 INFERN© più di duo milioni di miglia: ma quivi il declivio ò più forte, e più genie ci cape. Il Rossetti trova nel Dittamondo , che il fosso di Roma girava veniidue miglia ; e nel Nibby , che il circuito di Roma moderna é di undici miglia e mezzo ; e deduce che in queste due ul- time bolgie è figurata Roma, e in Lucifero il papa. Fantasia più ar- guta che soda. Gli ultimi falsatori si trovano, nota l'Anonimo, più presso al pozzo dunque più rei: perché falsare il vero a calunnia e a tradimento, é delle falsità la più nera. Li fa febbricitanti a simboleggiare il delirio e il vaniloquio de' tristi; e li dipinge che fumano fumo puzzolente, come d'unto che bruci, a indicare la frode che li annebbiò. Li fa im- mobili in sempiterno ; come Virgilio di Teseo infelice : seclet aetev' numque sedebitil); che fu già notalo siccome indizio della tradizione pagana, credente anch' essa immortale le pene. E le membra legate di mastro Adamo rammentai. o : ligalis manibus et pedibus ejus j viitlite eum in tenebras exteriores (2). I falsi in parola son due, la moglie di Putifarre, e Sinone che ac- cusa 1 Greci per tradire Troia, e si fa irojano attcstando gli Dei e la luce del cielo. In una canzone che a Dante s'attribuisce Sinone è chia- mato il falso Greco, e dello che Firenze è divorata da lui, dalla tradi- trice menzogna. Maestro Adamo, bresciano, arso vivo in Firenze, viene a rissa con Sinone senza fede né patria, e l'une all'altro rinfaccia il peccato e la pena, e vuol questa e quello nell'altro maggiori. Ma veramente il falsator della fede, massime se a rovina d'intera città o nazione, intendesi che sia più reo del falsator dì moneta; e se Adamo è idro- pico, Sinone anch' egli patisce di sete per febbre acutd, e ne fuma come fumano i ladri trasformati in serpenti (3). La villa delle ingiu- rie ritrae la viltà delle colpe. Si pigliano a parole per essere Sinone dall' llaliano nomato si oscuro: che è ferita al greco superbo i4). Proprietà della rissa è l' ingiuria con percossa (5) : onde Sinone per- cuote Adamo nel ventre marcio. Adamo lui nella faccia, che gli doleva per febbre in pena della menzogna sfacciata e dei pestilenti pensieri. Proprietà della rissa é altresì la prontezza allo sfogo, il compiacervisi e il provocare (6); il che s'avvera nella rappresentata qui. E tuttoché questa di Dante sia Commedia, egli che intende col comico slesso ispi- rare dignità, si fa rimproverare a Virgilio l'attenzione troppa con che slette ascoltando la rissa. 1 Proverbii : Honor est homini, qui separai se a contenUotiibus: omnes autem slulti miscenlur contumeliis (7). — Labia stuUi miscent se rixis (8). — Noli contendere verbis: ad nihil enim utile est, nisi ad subversionem audieutimn (9). II Canto comincia con similitudini tolte dalla favola, lunghe: e fini- sce con una più breve, nuova, e lolla dalT osservazione intima dell'u- mano pensiero. Una comparazione del sogno abbiamo in Omero, e una in Virgilio (IO: ma in Dante più, e, come i tempi più maturi porta- vano, più profonde. (i)^n., VI. (5)Glos. inGal.,V. (2) Watt.. XXIF, 13. (6) Somma, 1. e. (3) liif., XXV. (7) XX, 3. (4) Som., 2, 2, 41. Taluno reputa a (8) Prov., XVMI, C; e la Somma: Da ingiuria propria che altri. se gli prefe- difetto diraginne acciìde che cdlri tenda risca,e quindi IcM-isse Gi'egori()(M()r.): a offendere mordinatanii-nie attruù Odiumorditur ex inoidia.Soin.Àwì: Dalla (9) Ad Timolli.. Il, II, 14. superbia la rissa e dalla concupisecnza. (IO) Uiad.jXXlU; .ì*Ji., XH. E i due furono' cupidi di mal guadagno e rapina.