Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/298

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questo sarebbe imperfezione, et anco fa dimenticare lo incentivo e l’appetito del male: imperò che non à più 1 desiderio di mal fare e fa dimenticare la tristizia che l’anima à del male fatto, infine che non è purgato secondo 2 iustizia, del quale, purgato iustamente da la colpa, s’arricorda con letizia.

C. IX — v. 37-51. In questi cinque ternari lo nostro autore finge che lo spirito beato l’incominciò a parlare di sopra; cioè madonna Cunisa, continuasse lo suo parlare e dimostrasseli uno altro spirito che fu anco nel mondo seguitatore de la influenzia di Venere, e che li predicesse de le cose che dovevano avvenire nel paese della Marca trivigiana e di Trivigi e di Padova, dicendo così: Di questa luculenta; cioè di questa lucente: luculento viene a dire pieno di luce, e cara gioia; ecco che dimostra uno altro spirito beato, cioè Folco da Marsillia, lo quale fu innamorato in questa vita e fu dicitore in rima ne la lingua provenzale, e fu persona di grande fama, e però l’autore ne fa menzione, Del nostro Cielo: imperò che era di quelli di Venere, cioè che si rappresentava nel cielo di Venere, secondo la sua fizione, perchè aveva seguitato tale influenzia; ma sì che era salvato, e per dare ad intendere che era di quelli del terzo grado in vita eterna, che; cioè la quale gioia, più m’è propinqua; cioè a me Cunisa è più prossimana, Grande fama rimase; cioè giù nel mondo: imperò che fu persona di grande fama, cioè giù nel mondo nell’arte del dire in rima nella sua lingua, e pria; cioè e prima, che muoia; quella grande fama, Questo centesimo anno; cioè questo anno che è ultimo di cento, ancor s’incinqua; cioè tornerà ancora cinque volte: ritornerà l’anno ultimo di cento cinque volte, non può essere in meno di 500 anni. Vedi; ecco che continua lo suo conforto a Dante, che l’uomo debbia acquistare fama, se far si dè l’omo eccellente; cioè colle virtuose opere, Si ch’altra vita la prima; cioè vita, relinqua; cioè lassi che la prima: chi à fama, quando muore, lassa una altra vita dopo la prima, cioè la vita della fama dopo la vita corporale, E ciò; cioè quello che detto ò, che l’omo si dè fare eccellente colle virtù nella prima vita, sicchè rimagna l’altra vita, cioè della fama, non pensa la turba presente; cioè li omini che ora sono nel mondo ne la Marca trivigiana; e però dice, Che; cioè la qual turba, Talliamento; questo è uno fiume che termina la Marca trivigiana dall’una parte, et Adice; questo è un altro fiume che termina la detta Marca da l’altra parte, richiude; cioè

  1. C. M. più volontà di
  2. C. M. secondo iustizia della colpa, del quale poi che purgato è iustamente, con la pena dimentica la malizia e tristizia e ricordasi de l’atto che in sè e per sè solo meritorio non è nè demeritorio, se non segondo la volontà che vi s’adiunge. Seguita l’altra parte