Pagina:Commedia - Paradiso (Buti).djvu/355

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per donna, si stette senza ’nvito; cioè senza essere invitata d’alcuno che andasse a stare con lui questa donna, cioè la povertà, Nè valse; cioè non giovò la sicurtà sua: sogliano le donne virtuose esser desiderate dalli omini d’averle per donne, et a questa povertà non è valsuto sua virtù, per la quale alcuno l’abbia voluta, dato ch’ella abbia in sè costanzia grandissima, come apparve in Amiclate del quale racconta Lucano nel libro v che, essendo Cesari in Grecia, et Antonio co la maggior parte dello esercito ne l’estremo d’Italia, non venendo tosto come voleva si mise a volere passare quello mare con uno piccolo schifetto che avea Amiclate, che era pescatore poverissimo che stava in una sua capannuccia in su la marina, e dormivasi sicuro nella sua capanna in su l’alaga, dato che avesse presso due grandi eserciti come erano quello di Cesari e quello di Pompeio che erano amenduni ne l’Epiro; et andatosene a la capanna d’Amiclate percosse l’uscio sì forte che tutta la capanna si dimenò, et Amiclate perchè era povero non ebbe paura; ma anco sicuro si levò del suo letto, et aperse l’uscio e parlò con Cesari e misesi in mare per volere passare col suo schifetto; ma non potè per la grande fortuna che era in mare quella notte; e però dice Lucano in el luogo predetto: O vitœ tuta facultas Pauperis angustique lares: o miniera nondum intellecta Deum, quibus hoc contingere templis, Aut potuit muris nullo trepidare tumulto, Cœsarea pulsante manu? ne le quali parole commenda Lucano la sicurtà della povertà, dicendo: O sicura ricchezza de la vita povera, o case povere, o doni delli Iddii non intesi mai dagli uomini, quali tempi, quali muri potetteno mai avere quello che ebbe Amiclate, che picchiati da la mano di Cesari non avessono paura, et Amiclate nessuna paura ebbe? E però dice l’autore: Nè valse udir; cioè nè non giovò, perchè altri udisse, che la trovò sicura; cioè la povertà, Con Amiclate; cioè con quel pescatore, al suon de la sua voce; cioè quando lo chiamò, Colui; cioè Iulio Cesari, ch’a tutto ’l mondo fe paura: imperò che ogni uno temè Cesari, et Amiclate non ebbe paura quando li picchiò l’uscio, e per questo non pigliò mai nessuno esemplo che volesse la povertà perciò. Nè valse; ancora a questa donna, cioè la povertà, esser costante; cioè ferma, nè feroce; cioè crudele e dura, sicchè dalle passioni non fugge; ma anco l’accompagna, che perciò, cioè per questa sua costanzia e durezza nessuno l’addimandasse e volessesi coniungere con lei, se non santo Francesco. Ecco la prova de la sua costanzia e durezza, Sì, che; cioè per si fatto modo costante e dura, dove Maria; cioè la Vergine Maria madre di Cristo, rimase giuso; a piè della croce, Ella; cioè la povertà, con Cristo; nostro Salvadore, salse; cioè sallitte, in su la Croce: imperò che Cristo nudo fu posto in su la croce nudo, se non che la madre li fece