Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/123

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canto

VI. 115

Richiamiamo ora alla memoria, che Enea venendo in Italia, ottenne Lavinia in consorte ad onta che Turno re de Rutuli ardentemente 1’ amasse e la pretendesse per moglie. Enea ebbe fra gli altri aiuto da Palante, gigante di forme, figlio di Eva ndro re del monte Palatino, la cui madre Carmenta inventò le lettere latine. Palante fu ucciso da Turno, e Turno da Enea, che poi tenne il regno de’ latini. Morto Enea, il figlio Ascanio, lasciato il regno alla matrigna, fabhricò Alba, in cui regnarono dodici re albani fino a Romolo. vedi quanta virtu I ha facio degno di revereniÉa. Ora conoscerai se quell’aquila ebbe titoli alla venerazione e comincio la sua narrazione (lati ora che Paiante mori per darli i reqno dalla morte di Palante,che fu cagione ch’ Enea uccidesse Turno, ed occupasse il regno latino. Th sai che fece in Alba sua dimora per trecent anni ed oltre tu sai che quell’ insegna o vessillo dell’ aquila dimorò più di trecento anni in Alba, onde Virgilio nell’ Eneide qui ire- ceni anni regneremo interi dal tempo della venuta di Enea, o dalla morte di Palante, di Camilla, di Niso ed Eurialo. Tutto Ostilio terzo re de’ romani mosse guerra ad Alba, in cui per tanti secoli era stato il regno de’ latini. La guerra si terminò con poco sangue, imperocchè consentirono i combattenti che tre da una parte e tre dall’altra pugnassero, e I’ ultimo che sopravivesse, avesse la vittoria ed il regno. Vennero a contrasto per Roma tre Orazi — per Alba tre Curiazi, e nel primo scontro tutti tre i Curiazi restarono feriti, ma due romani caddero morti. Il terzo Orazio rimasto illeso con gran- d’arte uccise i tre nemici, perché correndo a guisa di chi fugge, fu inseguito tosto da quello de’Curiazi, eh’ era men ferito, del quale si sbrigò, e così prima che giungesse il secondo, era vittorioso del più robusto; vinse più facilmente il secondo, uc— Voi. 3.