Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/162

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PAIIAD(S0 dentro e cresciuto nella carità divina. Così Beatrice occultamente rimprovera Dante, che amò Beatrice in gioventù e l’abbandonò per correr dietro a scienze mondane: veramente diro perche tal modo fu piu degno più conveniente degli altri pero eh a questo segno molto se mira giacché ogni uomo si mara‘iglia che il Creatore siasi fatto creatura e poco se discerne e poco si arriva a comprendere. Dio, dando il libero arbitrio, fece l’uomo somigliantissimo a sè. L’uomo poi si fece dissimigliantissimo a Dio col peccato. Beatrice quindi primamente tocca la creazione dell’universo, e la partecipazione della ragione, e libero arbitrio all’uomo, di cui niun dono poteva esser più grande, se era participazione della divinità, la divina bonta che da se sperne la bontà di Dio che da sè discaccia ogni livore ogni invidia: Platone dice che l’invidia fugge l’ottimo ardendo in se favilla si che dispiega le bellezze eterne ardendo in sè stessa emana le faville che spiegano alle intelligenze le eterne bellezze. cio che da lei senza mezzo distilla ciò che da lei immediatamente proviene non a poi fine è eterno per- che la sua impronta non se move quand ella sigilla perché la sua impronta quando viene da lei non si cancella: cio che piove da essa sanza mezzo ciò che vieneda essa immediatamente e tutto libero da ogni alterazione, corruzione, coazione perche non .sogiace a la virtute de le cose nove perché non è sottoposta al potere delle cose create, o cause seconde, pianeti, stelle. Piu gli e conforme e pero piu li piace ciò che Im mediatamente viene dalla divina bontà più a lei si rassomiglia e quindi più le piace che I ardor saneto l’amor divino chogni cosa ragia riempie del suo lume e piu vivace ne la piu sim4jliante più risplende in quello che più gli somiglia.