Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/176

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paradiso

professò voti di frate minore. Il terzo fu Roberto che successe nel regno al padrll predetto Martello giovane ancora si mostrò figlio di Venere, perché amoroso, grazioso, vago7ieno di attrattiva, sanità, bellezza, ricchezza, ozio e gioventù. Dante ebbe con lui,famigliarità, colla 1’ occasione dell’ arrivo di Carlo a Fiore’nza in compagnia di altri duecento giovani legantemente vestiti sopra cavalli magnificamente bardati Le sirene fiorentine Io divoravan con gli occhi, ed ebbe in città le più onorevoli, accoglienze. Era venuto ad incontrare il padre il quale tornava,alla pace fatta con Giacomo re di Aragona, e presso deI quale aveva tre figli in ostaggio, Roberto, Raimondo e Giovanni. Dante..eva allora ventique anni, e pieno di amori, s’immergeva ne’suoni, e canti, eLmeritò gli sguardi distinti’d,,Carlo Martello, che nello stesso anno morì insieme colla moglie CIemenza indi I un se fece piu presso di noi indi uno si avanzò più degli altri incontro a noi e solo incomincio — a dire — tutti sem presti al tuo piacereperchedinoi ti giovi noi tutti siamo disposti a fare quanto ti piace, perché gioisca di noi: noi civolgiam cum i principi celesti noi ci moviamo insieme cogli angeli ai quali tu del mundo ai quali angeli tu mondano già dicestL— voi che asceden7 do il terzo ciel movete principio d’ una bella canzone dì Dante, dove parla alle stesse intelligenze, ccl ammette un solo ordine di angeli d un moto d un girar et d una sete dentro la medesima orbita, con un medesimo circolare movimento, e col medesimo desiderio e tendenza e sem si plen d amore che per piacerti non fla men dolce un poco di quiete e siamo tanto pieni di carità, che non ci sarà meno dolce un poco di quiete dal moto, e dal canto per compiacerti. Poscia che gli occhi miei si furo offerti riverenti a la mia donna dopo avere espressa la venerazione per mezzo