Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/230

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l’ARADISO ricerna in si aperta e in si distesa lingua lo dicer mio che al tuo sentire si scerna e vuoi che si torni a dichiarare in lingua sì aperta e larga che si adatti al tuo sentire ed attuo intendimento il mio discorso dove dinanci dissi aveva detto prima u ben s impingua similmente aveva detto e la u dissi — non naque il secondo — e qui è uopo ben si distingua e qui è necessaria una buona e chiara distinzione per torti di mente ogni dubbiezza San Tommaso col mezzo di una digressione sulla vita di san Francesco procede alla soluzione del primo dubbio di Dantela providentia che governa il mondo con quel consiglio lie’l quale ogni aspecto creato ee vinto pria che vadi al fondo la provvìd’enza divina che governa il mondo con quella sapienza che vince ogni umano intelletto, nella quale sapienza ogni creata vista s’ abbaglia e si confonde prima che giunga a penetrare te profonde ragioni ordino dui principi san Francesco e san Domenico in suo favore in favore della propria Chiesa che quinci e quindi li fussen per guida che guidassero in ogni dove la biga detta Chiesa; però che la sposa di colui la stessa Chiesa sposa di Cristo che dispuoso lei col sangue benedetto ad alte grida che a lei si unì col sangue sparso a salute del genere umano in mezzo alle grida de’giu) / dei — hely hety — prendilo, crucifiggilo andasse ver lo suo dilecto in si sicura et anche piu fida a Lui acciocchè la Chiesa si accostasse ad esso suo sposo diletto con sicurezza, ed anche a lei pitì fida/ Per verità la Chiesa di Cristo aveva d’ uopo della guida dei detti due principi I un fu tutto seraphin con ardore san Francesco partecipò della carità de’ serafini i altro per sapientia in terra fue di cherubica luce mio stskndore l’altro si mostrò nel mondo sfavillante della luce de’cherubini, ossia eccellente in sapienza, I. •,