Tu credi che quantunque di lume lece a la natura humana
havere tu credi che quanto la umana natura può essere
capace di sapienza fosse tutto infuso nel pecio fosse
infuso nel petto di Adamo onde si t’asse la costa per [or-
mar la bella guancia da cui fu tratta una costa per formare
la più bella delle donne Eva el cui palato costa a
tutto I mondo il cui gustato pomo dannò tutto il genere
umano et in quello che forato da lancia e poscia e prima
tanto satisfece che d ogni colpa vinse la bilancia ed
in Gesù Cristo ferito nel costato dalla lancia mentre era pendente
dalla croce, ed in vita ed in morte, colla sua passione
tanto soddisfece alla divina giustizia, che fece piegare la bilancia
alla redenzione del genere umano da quel valor che
I uno e I altro fece dall’ Eterno Padre che fece 1’ uno e l’altro
petto di Adamo e di Cristo e pero miri a cio che dizi suso
nella quinta luce e quindi ti maravigli di quanto dissi superiormente
rispetto all’anima buona, che si cela nello splendore
che è quinto dopo di me quando narrai che non ebbe
secundo allorchè dissi — non nacque il secondo — or apri gli
occhi a quel che ti rispondo ora presta attenzione a quanto
sarò per dirti; or vedrai il tuo credere e I mio dire nel vero
farsi come centro in tondo e vedrai il tuo dubbio, ed il mio
discorso cadere entrambi nel mezzo del vero, come il centro
cade nel mezzo del cerchio.
Cio che non muore ogni cosa creata tanto corporea che
spirituale non e se non spiendore di quel idea che parturisse
amando il nostro sire non è che il sigillo di quella forma esemplare
che Iddio, amando, riduce ad atto. Dante qui prende
la idea per esemplare, giacché I’ idea è quella forma escmplare
che ogni artefice concepisce in mente prima di formare
od eseguire qualunque opera. Così Dio prima di creare