Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/296

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paradiso

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a sostenere i pesi del matrimonio, depaupera le famiglie del marito, perché dietro a gran dote vanno le grandi pretese. Non aveva case di famiglie vote vogliono alcuni, riferirlo agli esili: ma ciò non regge, perché accaduta la cacciata di Parte, Fiorenza restò non pertanto popolata, ed era più numerosa del tempo di Cacciaguida, come dice egli stesso nel canto seguente. Al tempo suo due, tre, o quattro famiglie erano raccolte in una sola casa, ma adesso un solo fiorentino con moglie e due figli occupa un ampio palazzo, che sarebbe comoda abitazione per dieci famiglie Sardanapalo non era giunto anco;’ Sardanapalo ultimo re degli assiri uomo molle e libidinoso cui si attribuisce I’ invenzione delle coltri e delle piume a mostrare cio che in camera si puote; non era ancor giunta in Fiorenza la mollezza di Sardanapalo per ornati e comodità di abitazioni; ed ora s veggono camere tanto de- / liziose ed ornate, che pareggiano per non dir superano igabinetti delle regine, e tali delizie ed ornati sono per lo più incitamenti a libidine. Montemalo non era vinto ancor dal vostro UcelatoioCosì chiamavasi ai tempi di Dante Monte- mario, dal quale fl viaggiatore che da Viterbo recavasi a Roma aveva la veduta di quella città, come dal monte Uccellatoio si presenta quella di Fiorenza a chi viene ad essa per la via di Bologna. L’ Uccellatoio è fuori di Fiorenza cinque miglia, monte sterile, arido, silvestro, ed all’ incontro Monte- mario è fertile, verde ed ameno che qual monte Mario cossi / sera vinto nel calo nel deperimento degli edifici come e vinto ‘/t nel montare nel salire, ora I’ ccellatoio mostra maggiori edilizi in Fiorenza, che il monte Mario non ne mostri in Roma; ma presto avverrà che il primo faccia vedere maggiori ruine dell’ altroDante parla con iperbole per più mordere la superbia, o a dir meglio superfluità di Fiorenza,,(