Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/347

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canto

xviii. 337

Dante quasi sgomentato dal nuovo e difficile argomento invoca l’aiuto superno, com’ è costume de’ poeti. Egli fece altrettanto al principio e fine della cantica dell’ Inferno, al principioe fine della cantica del Purgatorio,al principiodella cantica del Paradiso, ed ora verso la fine. La invocazione ègenerica chiamando la diva Pegasèa così detta dal cavallo Pegaso, che fece scaturire un fonte sul parnaso colla percossa del piede. Perseo figlio di Giove vinse Medusa, e troncatole il capo, dal sangue che ne sgorgò, nacque il cavallo alato Pegaso. Allegoricamente Perseo è Cristo, Pegaso la fama. o diva Pegasea o divina Musa che fai gloriosi gi ingegni e rendeli longevi che dài gloria agl’ingegni per lunga età e per secoli et essi le ciitadi e li regni e gl’ ingegni eterna no la fama delle città e de’ regni: Troia, Roma, Assiria, Grecia sei sanno iUustrami di te illumina l’intelletto mio si eh io rilevi rappresenti le br /1- gure le figure di dette lettere eom io I o concepte come le ho concepite in mente mia: tua possa paia in questi versi brevi fammi grazia di potere chiarire il significato di esse in pochi versi. L’orazione cantata da detti spiriti era composta dktrenLacinque lettere tra vocali e consonanti septe vocali e consonan ti mostrarsi dunque in cinque volte cinque volte moltiplicando sette avremo il numero trentacinque, e tréntacinque lettere compongono 1’ orazione. Le lettere altre sono vocali, altre consonanti: cinque vocali, così dette perché danno suono da sè, consonanti le altre perché suonano colle altre et io notai le parte distinsi ad una ad una le lettere si come parver diete secondo che si cantavano. Le prime due parole diligite juslitiam — fuor verbo e nome pri.. mai le prime nome e verbo, diligite amate questa pa. rola, che felicita l’uomo, e verbo justitiam nome che feB.4M BALDI — VoI. 3.