Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/391

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canto

XXI. 381

le dalle cure mondane; e come le pole SOflO amanti di solitudine, così i contemplativi amano l’eremo; e se quegli uccelli insieme volgono a qualche luogo, tosto si dividono, si separano, e s’indrizzano a parti diverse, come le anime de’ contemplativi in questa scala: umili e placide le prime, umili e placide le anime contemplative. E quel che presso ci si ritenne piu e quello spirito beato che si fermò più presso a me ed a Beatrice — san Pier Damiano, contemplativo e speculativo spirito, il quale pel primo condusse austera vita nell’ eremo, ed in vecchiaia fu creato cardinale, chiamato — Pietro da Ravenna ed il cui corpo trovasi nella città di Faenza, nella Chiesa di santa Maria ad un estremo della città e si fece si chiaro eh io dicea pensando tanto si fece splendido, che fra me stesso dicea io veggio ben i amor che tu m accenne io scorgo bene il desiderio di soddisfare alle mie domande; ma si sta quella ond io aspeclo il come e I quando dei dire e del tacer ma è presente Beatrice che mi è norma del quando io debba parlare e tacere ond io fo ben che non dimando contro I desio e credo meglio frenare il mio desiderio e flOfi parlar dimandando: perch ella che vedea il tacer mio nel veder di colui che tutto vede per lo che essa Beatrice che il mio silenzio forzato vedeva in Dio mi disse: solvi il tuo caldo disio mi disse, parla, palesa pure il tuo ardente desiderio elio incominciai a dire così. La mia mercede il merito mio non mi fa degno de la tua risposta non mi dà titolo ad avere una risposta da te; ma o vita beata o anima beata che ti stai nascosa dentro a la tua leticia dentro allo splendore di cui ti circondi fammi noia la cagion che miti accosta si presso dimmi il iwrchè mi ti accosti tanto per colui che chieder mi concede Ier Iddio che