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paradiso

Come il Sol fa la rosa: quando aperta TanLo divien quanto ella ha di possanza. Però ti prego, e tu, padre, mi accerta S’ io posso prender tanta grazia, ch’ io Ti veggia con immagine scoperta. 60 Onde egli: frate, il Luo alto desio S’adempierà in su l’ultima spera, Ove s’adempion tutti gli altri e il mio. 63 Ivi è perfetta, matura, e intiera Ciascuna desianza: in quella sola É ogni parte là dove sempre era; 66 Perchè non è in luogo, e non s’impola, E nosLra scala infino a essa varca: Onde così dal viso ti s’ invola. 69 Infin lassù la vide il patriarca Jacob isporger la superna parte, Quando gli apparve d’ angeli sì carca. 7 Ma per sauna mo nessun diparte Da terra i piedi: e la regola mia Rimasa è giù per danno delle carte. 7! Le mura, che soleano esser badia, Fatte sono spelonche, e le cocolle Sacca son piene di farina ria. 78 Ma grave usura tanto non si tolle Contra il piacer di Dio, quanto quel frutto, Che fa il cor de’ monaci sì folle; 81 Chè quantunque la Chiesa guarda, Lutto É della gente che per Dio dimanda, Non di parente, nè d’altro più bruLLo. 84 La carne dei mortali è tanto bis nda, Che giù non basta buon cominciamento