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paradiso

Che nel suo conio nulla mi s’inforsa. S7 Appresso uscì della luce profonda, Che lì splendeva: questa cara gioia, Sopra la quale ogni virtù si fonda, 90 Onde Li venne? e io: la larga plola Dello Spirito Santo, ch’è diffusa in su le vecchie, e in su le nuove cuoia, 93 É sillogismo, che la mi ha conchiusa Acutamente Ì: che in verso d’ella Ogni dimostrazion mi pare ottusa. 96 lo udii poi: l’antica e la novella Proposizione che sì ti conchiude, Perchè I’ hai tu per divina favella? 99 E io: la prova che il ver mi dischiude, Son l’opere seguite, a che natura Non scaldò ferro nìai, nè battè ancude. lO Risposto fummi: di’, chi L’assicura, Che quell’ opere fosser? quel medesmo Che vuoi provarsi, non altri, liti giura. los Se il mondo si rivolse ai Cristianesmo, Diss’io, senza miracoii, quest’ uno É tal, che gli altri non sono il centesmo: 108 Che tu entrasti povero e digiuno in campo a seminar la buona pianta, Che fu già vite e ora è fatta pruno. III Finito questo, l’alta Corte santa Risonò per le spere: un Dio lodiamo, Neila meiode che lassù si canta. I I E quel Baron, che si di ramo in ranio, Esaminando, già tratto m’avea, Che all’ ultime fronde appressavamo, 117 Digitized by Goo1e