Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/452

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PARADiSO tezza fa che si oda il nome della speranza in questo alto cielo, interrogando Dante su tale virtù: tu I sai che tante volte la figuri quanto Jesu ai tre fe piu carezze sai che tante volte nel testo evangelico tu sei figura della speranza, quante volte Gesù Cristo fece a tre soli discepoli più chiara manifestazione della sua divinità. Gesù Cristo volle sempre testimoni de’ suoi miracoli san Pietro come simbolo della fede, san Giovanni della carità, san Giacomo della speranza. San Giacomo allora disse a Dante leva la testa e fa che i assicuri alza la testa, e fissa lo sguardo sicuro che cio che ven qua su del mortal mondo convien che ai nostri raggi si maturi perchè quanto del mondo viene al cielo, conviene che si renda capace a sostenere i nostri splendori, questo conforto mi venne del foco segondo questo conforto e coraggio mi vennero da san Giacomo ch’ era secondo rispetto a san Pietro ond io levai gli occhi ai monti allegoricamente — li alzai, verso dov’ erano san Pietro e san Giacomo, che gI incurvaron pria col troppo pondo che prima, per la troppa luce che da loro raggiava eransi abbassati. Poi che I nostro Imperatore giacché Dio che regna in ogui luogo per grazia vuoI che tu t’ a/fronti Li concede per grazia di parlare nell aula piu segreta co suoi Conti nella Corte celeste che è luogo più segreto di quell’ imperatore che sta co’suoi primi ministri e famigliari anzi la morte prima che tu muoia si che conforti di cio la spene che la giu bene ina mora perchè si avvivi la speranza laggiù nel mondo che accende l’animo al vero bene in te e in altrui per tua salute, e per quella degli altri veduto il vero di questa Corte conosciuta la vera beatitudine di questa Corte; di quel ch ella ce definiscimi la speranza di come s infiora la mente tua come fiorisce e vive la mente tua di speranza e di onde a li venne e come Li venne