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canto |
XX Vii.
TESTO MODERNO Ai Padre, al Figlio, allo Spirito Santo Cominciò gloria tutto il Paradiso Sì che m’ inebbriava il dolce canto. Ciò ch’iovedeva mi sembrava un riso Dello universo; per che mia ebbrezza Entrava per l’udire e per lo viso. 6 Ogioia! o ineffabile allegrezza! O vita interna d’amore e di pace! O senza brama sicura ricchezza! 9 Dinanzi agli occhi miei le quattro face Stavano accese, e quella che pria venne, Incominciò a farsi più vivace; E tal nella sembianza sua divenne, Qual diverrebbe Giove, s’ egli e Marte Fossero augelli, e cambiassersi penne. La provedenza, che quivi comparte Vice e uficio, nel beato coro Silenzio posto avea da ogni parte, IS Quando io udii: se io mi trascoloro, Non ti maravigliar; chè, dicendo io, Vedrai trascolorar tutti costoro. 21 Quegli che usurpa in terra il loco mio, Il loco mio, il loco mio, che vaca Nella presenza del Figliuoi di Dio, 24