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canto

XXVIII 489

diletto quanto la sua veduta si profonda nel vero in che se queta ogni intellecto che tutti i predetti ordini hanno tant1 beatitudine e felicità, quanto è maggiore la loro vista in Dio, eh’ è la stessa verità in cui si quieta ogn’ intelletto; quinei si puo vedere come i esser beato si fonda nel aclo che vede dal che si può conoscere come la loro beatitudine dipenda dalla vista loro in Dio non in quel eh ama che poscia siconda non nell’ amore eh’ è dopo. — L’ amore nasce dal conoscere, nè si può conoscere senza vedere; sicché ad amore è necessaria preventiva veggenza, sicché la vista o corporea, o spirituale precede sempre l’amore. Dice sant’ Agostino che negli angeli soli è natura che non può peccare, e Dante qui ci dice che gli angeli son beati in quanto per loro natura han vista in Dio e del vedere e misura mercede e la vista maggiore o minore è in premio od a seconda che grafia partorisce e bona voglia della grazia, o buon volere: cosi di grado in grado si procede così negli altri ternari la mercede o premio proporziona la vista. L altro ternaro che cosi germoglia in questa primavera sempiterna che nocturno ariete non dispoglia 1’ altro ternaro o gerarchia, che così si conserva in Paradiso, qual è un’ e- terna primavera, cui non dispoglia, o non isfronda ariete nell’autunno, quando cioè il segno dell’ariete, opposto al sole corre in tempo di notte sopra il nostro emisfero perpetualemente Osanna sverna perpetuamente canta Osanna con tre melodie con tre cantilene, perché ogni ordine ne fa una distinta secondo la diversità degli uffici in tre ordini di teli- cia onde s interna e così la melodia si fa trina. — Gli astronomi fanno molte distinzioni de’pianeti, o segni: alcuni son chiamati mascolini, altri umani, altri bestiali, altri fissi, altri mobili. L’ariete è segno diurno, la libra notturno; ma sopra