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paradiso

Ma tale uccel nel becchetto si annida, Che se il vulgo il vedesse, non torrebbe La perdonanza, di che si confida; 120 Per cui tanta stoltezza in terra crebbe, Che, senza prova d’alcun testimonio, A ogni promission si converrebbe. 123 Di questo ingrassa il porco Santo Antonio. E altri assai, che son peggio che porci Pagando di moneta senza conio. 126 Ma perchè sem digressi assai, ritorci Gli occhi oramai verso la dritta strada, Sì che la via col tempo si raccorci. 129 Questa Natura sì oltre s’ ingrada In numero, che mai non fu loquela, Nè concetto mortal, che tanto vada. 132 E se tu guardi quel che si rivela Per Daniel, vedrai che in sue migliaia Determinato numero si cela. 135 La prima luce che tutta la raia, Per tanti modi in essa si ricepe, Quanti son gli splendori a che s’ appaia. 138 Onde, però che all’atto che concepe, Segue l’affetto, d’ amor la dolcezza Diversamente in essa ferve e tepe. 141 Vedi l’eccelso ornai e la larghezza Dell’eterno valor, poscia che tanti Speculi fatti s’ha, in che si spezza, Uno manendo in sè, come davanti. 145