Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/54

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paradiso

tosto a cercare di veder Cristo in cui furono congiunti due nature, restando ciascuna intatta ed intera. Il desio di veder quella essentia Gesù Cristo in che nostra natura a Dio si unio in cui furono unite la natura umana e divina cio che tenem per fede noi cristiani se vedra li li vedremo la ragione di que’ misteri che qui crediamo soltanto per fede, non dimostrato per argomenti umani ma fia per se noto ma per sè stesso chiarissimo a guisa del ver primo a guisa di verità intuitive, le quali non hanno bisogno di dimostrazione, come il tutto è maggior della parte, e simili che i om crede senz’ altra prova. Dante rispose madonna o mia padrona si devoto così devoto quanto piu posso essere quanto è in mio potere, non quanto voglio ringratio lui ringrazio Dio lo qual m a rimoto dal mortal mondo il quale mi ha rimosso dal mondo mortale per assumermi in cielo; ma ditemi ma vi prego di spiegarmi che son li segni bui di questo corpo che la gioso in terra fan di Cayn favoleggiare altrui? cosa sono quelle macchie che veggonsi, le quali danno occasione al volgo nel mondo nostro di favoleggiare che nella luna sia Caino con una forcata di spini ? ella sorrise alquanto Beatrice sorridendo volle esprimere che non solo il volgo, ma anche i gran filosofi van favoleggiando cI poi mi disse — li strali di mtration le maraviglie certo non ti derian punger non dovrebbero colpirti ornai più a lungo poi detro ai sensi poiché per mezzo de’ sensi se la opinion dei mortali erra se il giudizio degli uomini in terra sbaglia in quelle cose dove chiave di senso non disserra a conoscere le quali virtù il senso non può giungere, e vedi che la rason ha cork i ali vedi che la ragione poco può innal€arsi. In sostanza la ragione confidata nei soli sensi non può elevarsi alla cognizione delle cose che trascendono i sensi.