Pagina:Commedia - Paradiso (Imola).djvu/75

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canto

Iii.

Chiaro mi fu allor dalle parole di Piccarda come ogni dove in celo ce Paradiso come ogni luogo del cielo è un Paradiso, giacchè Lutto è in Dio, e Dio in tutto e se la gratia del sommo bene dun modo non ve piove e quantunque la grazia di Dio non sia per tutti di uguale misura, ma si come avien se un cibo satia ma come gustato una sol volta un cibo non lascia sazietà e la gola d un altro riman anchora e sorge il desiderio di nuovamente gustarne che quel se chere che quello si dimanda et de quel primo serengratia si ringrazia; cosi [cc io non sazio del primo cibo, e resi grazie, e non cercai di altro cum acto e cum parola con gesto e parole per aprender da lei per sapere da quella Piccarda qual fu la tela la tela da lei ordita unde non trasse fino a co la spola perchè non trasse fino al capo la spola, ossia le chiesi di narrarmi in che modo s’ inducesse a rompere il suo voto. Santa Chiara, veramente chiara di nome e difatti, visse e fcontemporanea di s. Francesco a lui diletta e devota tanto, che volle seguitarlo ed imitarlo nella povertà, umiltà, carità, purità e semplicità! Vendette tutta lapingue sua eredità, non ritenendo nulla dell’immenso prezzo, che distribuì ai poverelli, e congiungendojmmens& amore collapiù rigorosa povertà, nulla ‘volle serbarsi fuori che Dio, e prescrisse alle consorelle il puro necessariq. ,\Gregorio IX voleva scioglierla da tanto austero voto, madessa rispose — voler essere assoita dai peccati, non tolta a,Gestì Cristo. —Rozzo e vii saio,a copriva, dormiva sulla nuda terra Lche era molle per lei quando eracoperta da poco strame: le stringeva le membra uno scabro cilicio di pelo di Cammello, Fedcrico Il, nemico in quel tempo della romana chiesa, conduceva Vsuoisaraceni da Nocera ad Assisi, e la illiisire vergine, invocando Maria, liberò il proprio monastero — Voi. .